5 marzo 2015 - Basma è una giovane donna palestinese di 30 anni, solare e sensibile; sin da piccola ha avuto una naturale predisposizione per l’arte, in particolar modo per il disegno. Durante l’infanzia e l’adolescenza ha coltivato questa sua passione in maniera autonoma e creativa, fino a quando, mossa dall’idea di trasmettere qualcosa tramite i suoi disegni, ha iniziato a pensare di trasformare quella che è la più grande passione della sua vita in un lavoro vero e proprio.
Dopo gli studi ha cercato lavoro in diverse botteghe senza mai avere successo; dopo due anni di inattività viene a conoscenza del Centro Artistico Salesiano, quella che ora considera, con gli occhi pieni di gioia, la sua seconda casa. Nel 2004 si iscrive ad un corso di un anno e mezzo di formazione durante il quale affina la sua dote e le sue abilità anche grazie agli scambi di esperienze con artisti italiani e ai due viaggi in Italia, uno a Roma e uno in Sardegna.
Terminato il corso e ottenuta la certificazione, visti il talento e la passione che la contraddistinguono, le è stato offerto di insegnare ai nuovi studenti le tecniche per la lavorazione della ceramica, campo nel quale eccelle, lavoro che ormai svolge da quasi dieci anni.
Grazie agli insegnamenti acquisiti durante la formazione ora è in grado di gestire ed insegnare agli allievi l’intero processo produttivo di opere in ceramica, curando sia l’aspetto artistico e creativo sia quello prettamente tecnico-produttivo.
Quando le viene chiesto cosa si aspetta dal futuro Basma mostra una sicurezza e una determinazione che prima non aveva, si sente un’artista a 360° e pronta ad intraprendere un lavoro che sia più personale e autonomo ma, nonostante abbia avuto altre proposte lavorative da altre cooperative Basma non ha mai accettato in quanto, testuali parole :”è impossibile per me lasciare quella che considero la mia casa!”. Il suo obiettivo dunque è quello di lavorare e collaborare ancora con il Centro Artistico, continuando a migliorare le sue attività e quindi, di riflesso, migliorare se stessa in quello che è un connubio davvero unico e speciale.
Ciò che rende ancora più straordinaria questa testimonianza è lo sfondo sulla quale essa si svolge, vale a dire la situazione di violenza continua a cui il popolo palestinese è sottoposto da decenni, la quale si ripercuote negativamente nei rapporti all’interno della società palestinese stessa. Come purtroppo spesso accade donne e bambini sono le “categorie” più a rischio all’interno di una struttura sociale, per molti versi patriarcale e maschilista, dove le donne hanno meno diritti degli uomini e maggiori difficoltà a trovare un lavoro.
Costretta a vivere in un simile contesto e dovendo da sempre convivere con una malattia molto invasiva, Basma ha avuto non poche difficoltà a trovare un proprio equilibrio ed un’occupazione dignitosa, ma è proprio in situazioni talmente difficili che nascono le storie più belle, come quella appena raccontata tra Basma e l’arte.
Questa è senza ombra di dubbio una tra le testimonianze più belle di quale sia il servizio e il supporto che la presenza VIS garantisce e fornisce alla comunità di Betlemme.
Questa storia è stata raccolta da Ivan Moscatelli, Stefano Sozza e Luigi Bisceglia , VIS Palestina