3 marzo 2015 - Siamo arrivati all'ultima settimana della tappa romana della nostra mostra "Quando il cibo è SAPERE" e oggi condividiamo con tutti voi il racconto, scritto a tre mani e tre cuori di Ivanka, Luisa e Rosa, della visita organizzata dalle mamme, dai papà e dai bambini dell'associazione Kintsugi.
Sabato 28 febbraio, ci siamo ritrovati fuori dai percorsi genitoriali di Crescita che caratterizzano la nostra associazione (Crescere Verso, Crescere Mentre e Crescere Con) per visitare, con molta curiosità e allegria, la mostra “Quando il cibo è S.A.P.E.R.E" organizzata dal VIS.
La gioia di ritrovarsi, di noi adulti e dei nostri figli, è esplosiva… un gruppo di 50 persone che racchiude ogni continente del mondo non è facile da contenere e di certo non passa inosservato! Entrare in contatto con la biodiversità alimentare per noi che siamo genitori di figli che arrivano da altri paesi, non è stato un passaggio "neutro".
“Mentre mi aggiravo negli spazi della Mostra "Quando il cibo è S.A.P.E.R.E" - racconta una mamma adottiva - ho pensato: "Noi oggi siamo qui con le nostre meravigliose "diversità" per visitare ed incontrare altri tipi di "diversità!! Chissà cosa provano, cosa pensano i nostri figli? Immagino che per loro non sia una vista “neutra", soprattutto per quelli che hanno trovato, all'interno della Mostra, spazi dedicati ai loro paesi”.
Molti di loro ricordano e conservano odori e sapori della loro terra di origine. Noi che siamo diventati i loro genitori, arrivati da un altro paese e portatori delle nostre "biodiversità", sappiamo bene, quanto quei sapori e quegli odori per i nostri figli abbiano significati profondi perché parlano di "identità e appartenenza" alle loro origini, alle loro "radici".
“Credo di avere un figlio mimetico.. sembra un Achuar! Ma non era cinese?!” ride divertita la mamma di un grazioso bimbo cinese, con il volto dipinto di rosso che gioca dentro la capanna Achuar. La struttura sociale della comunità indigena degli Achuar nell’amazzonia peruviana (con uno sgabello per forma e grandezza destinato al capofamiglia - e solo a lui) ci ha particolarmente colpito perché percepita come quasi favoleggiante con le sue abitazioni a forma di capanna e circondate da tre cerchi concentrici destinati alle coltivazioni di banane e ad un orto, ed i bimbi hanno particolarmente apprezzato l’ambientazione!
Una mamma domanda alle figlie “..ma quando eri in Congo, mangiavi quella cosa lì?” e così ancora un altro salto in un paese del quale abbiamo scoperto anche esistono, sconosciute ai più, piantagioni di “arabica”!
“Mio figlio di 17 anni ha visitato la mostra della Biodiversità Alimentare con molto interesse, odorando le spezie, leggendo, anzi rileggendo, temi che già conosce e studiato a scuola: la diversità dei suoli, il clima, le piante, i prodotti della terra, le coltivazioni e poi ..... il grande tesoro che rappresenta l'Acqua! Un momento, un altro momento per lui, ormai grande, di tornare a riflettere sull'Uguaglianza, sull'importanza dell'Educazione, sulla Fame, sulla Malnutrizione e sul Rispetto dei Diritti Umani.
Una Mostra come questa, dove si “vive” e si impara ad apprezzare ogni diversità avrebbe tanto da insegnare ai nostri ragazzi se potesse entrare nelle loro scuole, ma anche a noi genitori, ed alle tante coppie che sognano, forse con troppo timore, di diventare genitori di un figlio che arriva da lontano.
Luisa, Rosa ed Ivanka