28 gennaio 2015 - Il 31 gennaio è la festa di don Bosco, un grande uomo che nella vita si è speso per i giovani, in modo speciale per i più poveri e indifesi, per dare loro dignità e un futuro migliore.
“Guarda, mi disse: Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare”. Ha inizio così la chiamata di Don Bosco, in un sogno, quando aveva appena 9 anni. Un’intuizione fatta di semplicità e riferimenti agricoli. E’ un lavoro duro quello che gli si prospetta, su terreno roccioso e incolto, ma che richiede un cuore pieno di speranza: guardare avanti con lo sguardo di chi sa coltivare la terra e la certezza che quello che si sta facendo porterà frutto se curato nel modo giusto.
E’ la “cura” che fa la differenza.
Per questo motivo pensiamo che il modo migliore per festeggiare Don Bosco sia continuare il nostro lavoro quotidiano ispirandoci a lui, “coltivando” proprio come lui ci ha insegnato “il campo dei diritti” dei bambini, delle bambine e dei giovani più vulnerabili. E’ questo che fanno tutti i giorni i nostri volontari internazionali insieme ai Salesiani di Don Bosco, restando a fianco dei bambini e dei ragazzi che hanno maggiore bisogno di essere amati, seguiti, supportati.
Come abbiamo fatto con Cilanda, una bimba della Repubblica Democratica del Congo, che la comunità salesiana di Mbuji-Mayi ha raccolto dalla strada dove era stata gettata in fin di vita a causa delle terribili violenze subite. Oggi Cilanda è al Centro Don Bosco circondata da cure e affetto e faremo di tutto perché ritrovi serenità e viva la sua vita in modo dignitoso.
Sostieni la gioventù più vulnerabile insieme al VIS e ai Salesiani di Don Bosco.
Grazie per tutto quello che potrai fare.
Fraternamente in Don Bosco.
Don Guido Errico
Vice Presidente VIS