26 dicembre 2014 - Dieci anni fa, il giorno di Santo Stefano, il clima di Natale che vivevamo tra le nostre famiglie fu spazzato via dalle immagini delle onde di una delle più grandi calamità della storia: lo tsunami che colpì il Sud-est asiatico.
Centinaia di migliaia di morti e di feriti, miliardi di dollari di danni, Paesi e popolazioni diverse accomunate dal lutto e dalla tragedia, condizioni e sentimenti che si introdussero anche tra le nostre case, sia per le migliaia di turisti occidentali in vacanza nelle aree colpite dalla calamità, sia per il prorompente impatto mediatico che essa assunse. Qualcuno ha definito lo tsunami di 10 anni fa come la più grande “emergenza” della storia; indubbiamente fu la maggiore crisi umanitaria per dimensioni e per coinvolgimento dell’opinione pubblica, delle istituzioni e dei donatori di tutto il mondo.
Il VIS avviò i propri interventi subito dopo la calamità, con i propri espatriati e attraverso i propri partner (i salesiani, le autorità e varie espressioni della chiesa cattolica locale), in Sri Lanka, Indonesia, India e Tailandia. E’ stato un impegno enorme che, in modi e intensità diverse, si è protratto dai primi giorni del 2005 fino al 2010, passando dal soccorso immediato e dalle attività volte a garantire la sopravvivenza delle comunità colpite (tramite distribuzioni di alimenti e farmaci, di barche e motori fuoribordo ai pescatori, la realizzazione di campi-sfollati e di dimore temporanee) a grandi programmi di ricostruzione e sostegno. Questi hanno consentito la realizzazione di centinaia di abitazioni (in Sri Lanka persino di interi villaggi), di ospedali ed ambulatori, scuole e asili, centri di accoglienza e opifici produttivi e commerciali.
Un investimento grande che ha beneficiato migliaia di destinatari (soprattutto bambini e giovani) e che è stato reso possibile dalla generosità dei nostri donatori e dalla fiducia che il VIS ha raccolto in quegli anni presso i principali enti finanziatori nazionali e internazionali.
A distanza di dieci anni, quando pensiamo all’avvio di quel grande lavoro, ricordiamo che allora non pensavamo di riuscire a realizzare tanto, che non ci sentivamo in grado di costruire complessi residenziali e villaggi, di dare un’abitazione alle famiglie che avevano perso tutto, di ricostruire scuole e, specialmente, non pensavamo di configurare buone prassi riconosciute nella gestione del post-emergenza e della ricostruzione.
Oggi, dopo 10 anni, sono le riviste specializzate e i messaggi delle comunità beneficiarie e dei partner locali, ma anche i racconti di chi - per turismo o per motivi di lavoro - ritorna dai luoghi dei nostri interventi, le principali testimonianze dei sacrifici e dell’impegno del VIS nel Sud-est asiatico, un’opera vitale e che è possibile toccare con le proprie mani.
Buon Natale nel ricordo del 26 dicembre 2004.
Gianluca Antonelli
Direttore Area Programmi del VIS
Per una presentazione delle azioni condotte dal VIS dopo lo tsunami: http://www.volint.it/vis_files/emergenza_tsunami