16 ottobre 2014 - Ieri è nata "don Bosco island”, l’associazione temporanea di scopo tra i salesiani di don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice, le ong salesiane Vis e Vides, i Salesiani per il Sociale (Federazione SCS/CNOS), e le associazioni regionali Don Bosco 2000 e Metacometa.
All’atto della firma, presso la sede ispettoriale di via Cifali a Catania, erano presenti l’economo ispettoriale dei Salesiani di Don Bosco, Enzo Ferrarella, l’ispettore dei Salesiani don Pippo Ruta, la vicaria ispettoriale delle Figlie di Maria Ausliatrice Suor Gina Sanfilippo, il consigliere esecutivo del VIS Agostino Sella, Sebastiana Messina per il VIDES, don Luigi Calapaj per i Salesiani per il Sociale (Federazione SCS/CNOS), Cinzia Vella l’associazione Don Bosco 2000 e Salvatore Adamo per l’associazione Metacometa.
Scopo dell’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) è quello della gestione di alcune realtà salesiane siciliane con particolare attenzione ai temi dell’accoglienza multietnica e dell’integrazione interculturale. Da subito verrà attivato il centro don Bosco della Plaia di Catania ed in seguito verranno individuate altre sedi siciliane. Alla costituzione del nuovo sodalizio hanno partecipato le congregazioni dei Salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice che sosterranno il progetto offrendo la loro presenza a garanzia della salesianità dei percorsi intrapresi e forniranno, tramite convenzioni, alcune strutture che saranno messe a servizio dei più poveri per dare vita agli “oratori dei popoli”.
“La comune partecipazione di Don Bosco Island – dice suor Gina Sanfilippo – dimostra l’unità della famiglia salesiana che mette in campo tutte le sinergie possibili per affrontare i problemi dei giovani abbandonati che provengono dai Paesi in Via di Sviluppo e da luoghi martoriati dalla guerra. La congiunta presenza di suore, salesiani e laici dimostra come la il mondo salesiano siciliano sia attento al complesso fenomeno della immigrazione che ormai è un fatto ordinario e non straordinario”.
“Oggi – aggiunge don Enzo Ferrarella – con la costituzione dell'Associazione si sono poste le basi per affrontare nel migliore dei modi l’accoglienza dei migranti attraverso l’approccio salesiano che è quello del metodo preventivo e del protagonismo giovanile”.
I soci di Don Bosco Island hanno scelto come capofila l’associazione Don Bosco 2000 e affidato all’associazione Metacometa il coordinamento del progetto “L’isola che c’è: l’oratorio dei popoli”.
"Ci metteremo presto al lavoro per fare diventare la Plaia un centro pieno di vita in cui possa trionfare la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione - dicono Salvatore Adamo e Cinzia Vella Cercheremo di coinvolgere tutte le forze della Famiglia Salesiana. Il centro della Playa – concludono i due - non sarà solamente un centro di accoglienza, ma, un luogo in cui sarà possibile fare esperienze di formazione, di animazione con laboratori permanenti di riflessione promuovendo i valori della mondialità e della pace”.
Catania 16 ottobre 2014