4 settembre 2014 - In queste ultime settimane sono molte le notizie circa le stragi che Ebola sta causando in molti paesi dell'Africa. Padre Jorge Crisafuli, Ispettore dell'Africa occidentale, ha inviato un rapporto dettagliato della situazione in questi paesi e del lavoro che i Salesiani di Don Bosco stanno realizzando. Lo riportiamo nel nostro sito.
"Le statistiche dimostrano che la situazione si sta deteriorando rapidamente in Liberia (dei 1.386 casi segnalati 754 sono morti) e in Sierra Leone (1050 casi e 392 morti). In Nigeria, l'epidemia sembra essere sotto controllo (16 casi, 12 confermati e 5 morti ). Il Ghana è l'unico paese nella nostra provincia dichiarato per il momento "libero dall’Ebola". La Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che ad oggi potrebbero giungere a 20.000 le persone colpite dal virus. Una situazione preoccupante è che 240 operatori sanitari che combattono l'epidemia hanno contratto la malattia e più di 120 sono morti.
Noi crediamo che i numeri sono sottostimati e poco realistici: il numero delle persone infette e dei decessi è decisamente superiore. Molte persone non denunciano i casi e così possono seppellire i corpi; ciò è estremamente pericoloso. Le famiglie non denunciano nuovi casi per paura della discriminazione associata al virus. Molti muoiono nel paese a causa della mancanza di cure, spesso a causa di altre malattie non correlate all’Ebola.
L'epidemia di Ebola non è solo una sfida sanitaria; sta causando profonde e gravi conseguenze sociali, economiche e politiche. Molti mercati e negozi hanno chiuso. Tutti i prezzi sono aumentati, in particolare quelli relativi al cibo e ai disinfettanti che sono insufficienti. I confini sono chiusi e le compagnie aeree hanno sospeso i voli da e verso i paesi colpiti. Le grandi aziende hanno cessato l'attività e ritirano il personale per motivi di sicurezza. La Criminalità è in aumento e il coprifuoco è stato imposto per mantenere l'ordine e la sicurezza.
Diversi ospedali e cliniche sono chiusi. Medici e infermieri sono riluttanti a presentarsi al lavoro per paura del contagio. Il senso di isolamento è in aumento.
I Salesiani non hanno lasciato le opere e rimangono vicini alla popolazione. Si è coordinato il lavoro attraverso gruppi che, a livello ispettoriale e nazionale, collegano i soccorsi. Gli interventi si concentrano principalmente nei settori dell'istruzione, della prevenzione e di azioni specifiche organizzate come segue:
Siamo molto grati a tutti coloro che hanno mostrato preoccupazione per noi e per la nostra gente in questi tempi difficili, specialmente le nostre Procure, alcune ispettorie, Salesiani, amici e singoli benefattori che ci hanno offerto il loro sostegno e l’aiuto concreto."
fonte: INFOANS - AGENZIA INFO SALESIANA