Ogni favola è un gioco. Terzo classificato il “Gioco dei diritti” ideato e realizzato dalla 1° e 2° D della Scuola “Villaggio Prenestino” di Roma

19 giugno 2014 - Il gioco dell’Oca o meglio il Gioco dei Diritti, è lo splendido lavoro fatto dai ragazzi della 1° e dalla 2° D dell’Istituto Comprensivo “Villaggio Prenestino” di Roma , per il concorso Ogni favola è un gioco, che si aggiudica, a pari merito con un altro lavoro realizzato dalla 2°D della scuola “Don Piero Pointinger” di Rovagnate, il terzo premio.

Il VIS e al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) hanno promosso questo  bando rivolto alle scuole italiane invitandole a lavorare sul tema dei diritti dei minori nei vari Paesi del mondo a partire dalla situazione in Pakistan. Ogni classe poteva sviluppare come meglio credeva la propria creatività.

La I° e la II° D del Villaggio Prenestino hanno scelto di far passare la loro riflessione attraverso il gioco. Prendendo il noto “gioco dell’Oca” lo hanno riadattato immergendo l’attività ludica nella comprensione di temi importanti come i diritti dei più piccoli.

 Si lancia il dato e le 63 caselle seguono il percorso della vita del giovane pakistano Iqbal, bambino meno fortunato ma con un gran coraggio e un gran cuore, diventato simbolo  della lotta contro lo sfruttamento minorile.

Il percorso segue le vicissitudini della storia personale di Iqbal, dal lavoro come tessitore di tappeti alla sua fuga, e, se si passa dalle caselle dei diritti dei minori, si accelera in fretta la partita.  

La Professoressa di lettere Gina Pagliarulo, coordinatrice del progetto, ha risposto per noi ad alcune domande sulla realizzazione del loro lavoro.

  •  Come ci si sente ad essere i vincitori del concorso?

Siamo stati molto felici di partecipare, ovviamente vincere è sempre una sorpresa inaspettata che abbiamo condiviso tra gli insegnanti, i ragazzi e le loro famiglie.

  • Cosa vi ha spinto a partecipare a questo bando?

Abbiamo deciso di partecipare a Ogni favola è un gioco perché il tema dei diritti umani e, in particolare, i temi dei diritti dei minori sono le basi fondamentali per la nostra civiltà. Sono anche traguardi raggiunti con fatica, che ogni uomo e donna, bambino e bambina in ogni parte del mondo ha certamente contribuito a costruire. Questo è un bell’insegnamento da portare ai ragazzi delle nostre scuole e che spesso diamo per scontato, ma non è così, dobbiamo insegnarglielo!

  • Qual è stato il percorso che vi ha portato a sviluppare il vostro lavoro e come è stato realizzarlo?

Il progetto metteva a confronto  i diritti vissuti dai nostri ragazzi e i diritti vissuti dai ragazzi nelle altre parti del mondo in particolare, il VIS e il MIUR ci hanno proposto di  soffermarci a riflettere sulla condizione dei bambini in Pakistan. Abbiamo quindi visionato il materiale del VIS dal quale siamo partiti: il DVD sulla situazione dei bambini in Pakistan e il libro delle favole, da cui abbiamo preso spunto per costruire le nostre filastrocche nascoste  dietro a ogni immagine.

Il lavoro ha coinvolto gli studenti che si sono dedicati con grande energia alla realizzazione dei disegni e  delle filastrocche.  Anche noi insegnanti abbiamo contribuito affiancando i ragazzi in questa bella attività didattica. E’stata preziosa la partecipazione dei docenti di Sostegno la Professoressa Maria Memmo e il Professor Marcello Di Pasquale, così come l’aiuto della Professoressa di lettere Chiara Di Giorgio e la Professoressa di Arte e immagine Ivana Palermo.

Siamo stati così coinvolti che abbiamo deciso di far entrare questo lavoro all’interno del nostro programma scolastico, arricchendo i bambini di contenuti fondamentali per la loro crescita.

  • Quale è il mondo possibile che lei immagina?

Un mondo dove la speranza possa rimanere alta e le diversità restino solamente per arricchire le persone.

 

Beatrice Gelsi

Scuola di giornalismo internazionale Fondazione Lelio Lisli Basso

In tirocinio presso l’ufficio comunicazione del VIS