6 marzo 2014 - Ormai sono già passati cinque mesi da quando sono arrivato qui a Santa Cruz, in Bolivia. Ormai ho costruito, anche se con un po' di fatica iniziale, la mia “quotidianità”. Tutti i giorni vado al Techo.
Techo Pinardi è una casa di accoglienza temporanea per adolescenti in situazione di strada. Qui i ragazzi trovano un pasto caldo, una doccia, un letto dove dormire e soprattutto un ambiente tranquillo, distante dalla strada. Appena arrivato, subito a salutare i ragazzi, un “batti cinque” e un pugnetto con la mano, un come stai e via. C’è un dettaglio che, ogni volta ad ogni mio ingresso mi fa riflettere, anche dopo tutto questo tempo.
Sul muretto del campetto da calcio c’è una scritta bianca su sfondo blu che dice “madurando el camino para ir caminando”, che significa “maturare il cammino per continuare a camminare”.
La frase mi colpisce per vari motivi, soprattutto per le parole “maturare il cammino”. Quando penso alla mia vita, penso che ho avuto tutto per poter scegliere la mia strada, per decidere quello che volevo fare, grazie a una famiglia che mi ha sempre amato e appoggiato, a degli amici che mi sono (sempre) stati vicini e a tante (piccole) altre cose.
Tutte queste sono fortune, grandi o piccole, che questi ragazzi non hanno avuto nella loro vita. Molti di loro sono stati cacciati di casa o hanno scelto di andarsene per scappare da situazioni a dir poco disastrose, con tutte le problematiche di droga e violenza che poi porta la strada.
Oggi però è un gran giorno per tre dei nostri ragazzi. Infatti faranno il passaggio alla tappa successiva del Progetto Don Bosco, cioè alla Granja Moglia, una casa residenziale, dove troveranno i miei amici e volontari Andrea e Gianfranco. Lì potranno proseguire il loro percorso, avranno l'opportunità di continuare gli studi come tutti i ragazzi della loro età... e potranno cambiare la loro vita!
Javier, Marco e Israel hanno scelto di cambiare, hanno maturato la decisione di continuare il cammino, andando con le loro gambe, affrontando le difficoltà che sicuramente ci saranno, in questo loro nuovo inizio.
Hanno scelto di cambiare il loro futuro, di non arrendersi ad una vita che qualcuno aveva ingiustamente scelto per loro, hanno scelto, e lo hanno fatto loro!
Noi, ogni giorno, proviamo con la nostra presenza, con il nostro lavoro, a produrre dentro di loro un cambiamento, a portare aria nuova. Marco, che, al momento del saluto, prima di andare via, mi guarda con il suo sorriso unico e strampalato e mi dice “Leo, finalmente vado a Granja”, mi dà una carica che non sono in grado di spiegare.
Leonardo
Volontario Internazionale in Bolivia