2 dicembre 2013 - Ieri ricorreva la Giornata mondiale per la lotta contro l'Hiv/Aids. Lo ha ricordato anche il Papa dopo l'Angelus esprimendo ''vicinanza alle persone che ne sono affette, specialmente ai bambini; una vicinanza che è molto concreta per l'impegno silenzioso di tanti missionari e operatori''. Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione birmana e Nobel per la pace, lancia da Sydney un appello contro la discriminazione nei confronti dei malati di Aids.
C'è chi pensa che l'Aids sia un problema del passato, o limitato ai paesi in via di sviluppo, e invece è sempre ben presente anche dentro i confini italiani ed europei, e anzi sta 'rialzando' la testa. Secondo l'European Center for Diseases Control and Prevention e dall'Oms c'e' stato un aumento dell'8% dei contagi proprio in Europa tra il 2011 e il 2012.
E se è vero che sono stati fatti grandi progressi nella prevenzione della trasmissione materno-infantile dell'Hiv, con oltre 850.000 nuove infezioni infantili scongiurate tra il 2005 e il 2012 in Paesi a basso e medio reddito, un segnale allarmante arriva dalle morti legate all'Aids tra gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni, che sono aumentate del 50% tra il 2005 e il 2012, passando da 71.000 a 110.000 casi.
fonte ANSA e UNAIDS