La violenza contro le donne resta una delle piaghe più dolorose della società

25 novembre 2013 - "La violenza contro le donne rimane una delle piaghe più dolorose della nostra società. E' vergognoso che ancora oggi, per molte donne e ragazze, la violenza sia ancora nascosta dietro l'angolo, nelle strade, a lavoro, o addirittura nelle proprie case. E, sempre più spesso, la giustizia è elusiva al riguardo". Così si esprime Navi Pillay, Alto Commissario ONU per i diritti umani, in una dichiarazione in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. PER LEGGERE L'INTERA DICHIARAZIONE CLICCA QUI

Il simbolo della giornata di oggi, divenuta anche giornata contro il femminicidio, è la scarpa rossa simbolo di tutte le donne uccise  e  vittime di violenza in Italia e nel mondo. Per l'occasione vi riproponiamo anche l'intelligenze e toccante campagna di UN WOMEN contro la discriminazione nei confronti delle donne. 

Una socia VIS oggi ci ha inoltrato una poesia di Sanguineti che pensiamo possa aiutarci a celebrare questa giornata. Vi invitiamo quindi a leggerla.

"Ballata delle donne" di Edoardo Sanguineti

Quando ci penso, che il tempo è passato,

le vecchie madri che ci hanno portato,

poi le ragazze, che furono amore,

e poi le mogli e le figlie e le nuore,

femmina penso, se penso una gioia:

pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.