7 giugno 2013 - Diffuso il 6° Rapporto su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, a cura del Gruppo CRC, alla presenza del Ministro per il lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini, e dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora. Necessario l’impegno immediato del nuovo Governo.
Povertà ma non solo tra i principali problemi dell’infanzia in Italia. Solo il 14% della popolazione sotto i tre anni risulta presa in carico da parte degli asili nido pubblici. Appena un quarto delle scuole in regola con certificazioni. Ben 29.309 persone di minore età vivono al di fuori della propria famiglia d’origine.
Questi alcuni dei dati che emergono dal 6° Rapporto CRC - CRC è l’acronimo della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Convention on the Rights of the Child - cui hanno contribuito 113 operatori delle 82 associazioni, incluso il VIS, coordinate da Save the Children che appartengono al Gruppo e che ormai dal 2001 continua con l’impegno assunto di fornire un aggiornamento puntuale dell’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese. Il rapporto è stato illustrato oggi da Arianna Saulini, Coordinatrice del Gruppo, in una conferenza stampa alla presenza del Ministro per il lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini, del Vice Ministro Maria Cecilia Guerra e dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora.
L’intensità della povertà, che misura di quanto in percentuale la spesa media delle famiglie povere è al di sotto della soglia di povertà, nel 2011 è risultata pari al 21,1%, mentre nel Mezzogiorno è del 22,3%. Le situazioni più gravi si osservano tra i residenti in Sicilia (27,3%) e Calabria (26,2%), dove sono povere oltre un quarto delle famiglie. In condizione di povertà relativa soprattutto le famiglie più numerose: il 28,5% delle famiglie con cinque o più componenti, che diventa il 45,2% fra le famiglie che risiedono al sud. Al contempo, continuano a diminuire i fondi: le risorse destinate all’infanzia e all’adolescenza per le 15 città riservatarie sono passate dai 43,9 milioni di euro del 2008 ai 39,6 del 2013, mentre il fondo straordinario per la prima infanzia è passato dai 100 milioni del 2008 a zero.
“Con il 6° Rapporto CRC è stata effettuata un’attività di monitoraggio che fornisce una chiara fotografia sulle necessità e i problemi dell’infanzia nel nostro Paese, sull’attuazione o la violazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti presenti in Italia e le zone d’ombra che emergono sono numerose”, ha dichiarato Arianna Saulini, Coordinatrice del Gruppo. “Per contro si sta assistendo ad un progressivo abbattimento delle risorse e una carenza di attenzione per strumenti fondamentali per garantire un welfare a misura di bambini, come il Piano nazionale infanzia, che continua ad essere adottato in maniera discontinua o senza copertura finanziaria adeguata, o per organismi come l’Osservatorio nazionale per l’infanzia dell’adolescenza che ha concluso il suo mandato alla scadenza prevista, nel novembre 2012 e non è stato rinominato”.
È possibile scaricare il 6°Rapporto CRC completo dal sito: www.gruppocrc.net