Un abbraccio a Domenico, che ci ha lasciato così presto e a tutta la sua famiglia

31 maggio 2013 - La famiglia Lorusso chiede il silenzio e la preghiera in questo momento difficile che ha visto la perdita del caro Domenico in seguito a quattro coltellate inflitte da un balordo in un noto Parco di Monaco di Baviera.

Domenico, trasferitosi in Germania per scelta personale, si era laureato in ingegneria informatica a Roma e dopo aver completato la sua formazione con altre esperienze all'estero a Liverpool e New York aveva quindi deciso di trasferirsi in Germania, Paese nel quale si era perfettamente integrato a livello sociale e lavorativo per una società che costruisce aerei .

Attivo sin da piccolo nella Parrocchia San Giovanni Bosco di Potenza, non ha mai dimenticato le sue radici, conservando un attaccamento ai valori che lo hanno visto crescere e formarsi attivamente nei Salesiani, come animatore e coordinatore degli Amici Domenico Savio e come volontario del VIS in Madagascar.

La famiglia considera come uniche versioni attendibili le dichiarazioni rilasciate dal Console Italiano all'Ansa: "Ha reagito ad un insulto: uno sputo alla sua ragazza. E per questo motivo un giovane ingegnere italiano è stato ucciso a coltellate ieri sera, a Monaco di Baviera. Originario di Potenza, Domenico Lorusso aveva 31 anni ed era residente in Germania. A confermare l'omicidio all'ANSA il console italiano del capoluogo bavarese, Filippo Scammacca del Murgo, che ha espresso il cordoglio della comunità italiana per questa drammatica morte”.

Sul caso indaga la polizia del Land del sud, da ieri a caccia del balordo, che intorno alle 22, incrociando i due fidanzati in bicicletta lungo la ciclabile che costeggia l'Isar, all'altezza dei Erhardstrasse, ha oltraggiato la donna, una ragazza di 28 anni, sputandole addosso. Domenico voleva difenderla, e ha fatto retromarcia per fermare lo sconosciuto e chiedergli spiegazioni del gesto. Il provocatore ha tirato fuori un coltello e ha colpito l'ingegnere potentino.

Il VIS si stringe attorno alla famiglia, abbracciandola in silenziosa preghiera.