Italia. Agenda per l’acqua parte integrante politica estera

22 maggio 2013 - “L’agenda per l’acqua deve essere parte integrante della nostra politica estera. Perché un’agenda per l’acqua significa un’agenda per la pace, per l’inclusione sociale, per i diritti e per lo sviluppo. Investire nell’acqua è anche un modo per favorire la crescita”. Lo ha detto il ministro Emma Bonino intervenendo a Milano ad un meeting su acqua e salute promosso dall’Advisory Board delle Nazioni Unite per l’acqua ed i servizi sanitari, in vista dell’Expo 2015 il cui tema sarà “nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Includere l’acqua tra i Sustainable Development Goals
Il 2013 è stato proclamato dall’Onu anno internazionale della cooperazione nel settore idrico ed anche l’Expo di Milano “ha individuato nell’acqua un aspetto centrale della manifestazione”, ha ricordato Bonino, anticipando poi che l’Italia “ha un orientamento favorevole a includere tra i possibili Sustainable Development Goals anche uno specifico obiettivo relativo all’acqua e ai servizi igienici di base”.
Accesso all’acqua e diritti umani
Per l’Italia serve un “approccio integrato alla tematica dell’acqua”, che è “strettamente connessa con altre sfide globali, come quelle dell’agricoltura e della sicurezza alimentare, del cambiamento climatico, dell’istruzione, della sanità e dell’eguaglianza di genere”. La difesa dei diritti delle donne, infatti, passa anche dal “miglioramento delle loro condizioni elementari di vita”, ha aggiunto il ministro.
Expo Milano festa integrazione e opportunità rilancio
E proprio l’Expo di Milano, in quest’ottica, potrà diventare “una gioiosa festa di integrazione culturale”, perché la “condivisione del cibo” proveniente da tutto il mondo sarà “un modo speciale per conoscere una cultura diversa e per rispettare la gente che ha ideato la ricetta”. Da Milano, inoltre, l’Italia “vuole proiettare nel mondo la sua millenaria cultura dell’alimentazione e di rispetto dell’ambiente e del territorio”.
L’Expo sarà anche una “grande opportunità di rilancio” per l’Italia, ha sottolineato il ministro, citando un rapporto dell’Università Bocconi secondo cui l’appuntamento milanese “genererà 10,5 miliardi di euro di PIL aggiuntivo; 199.000 nuovi posti di lavoro tra il 2012 e il 2020; 4,8 miliardi di euro di valore aggiunto per i flussi turistici e 1,7 miliardi per la produzione delle nuove società che saranno appositamente create per l'evento”.
MAE impegnato per adesioni: finora 129 sì
Il Ministero degli Esteri è “fortemente impegnato nella realizzazione dell'Expo anche con un’azione volta a facilitare l’adesione dei Partecipanti Internazionali. Sono 129 i Paesi e le organizzazioni internazionali che hanno assunto l’impegno di partecipare. A meno di due anni dall’evento, abbiamo quasi raggiunto l’obiettivo dei 130 partecipanti che il Governo italiano aveva assunto con il BIE nel 2008”, ha concluso.