Cosa significa essere volontari internazionali in Repubblica Dominicana? Intervista a Tomaso e Silvia.

29 aprile 2013 - Il VIS- Volontariato Internazionale per lo Sviluppo è attivo in 40 Paesi nel mondo. Tra questi dal 1998 c'è anche la Repubblica Dominicana dove operano i volontari Silvia Mazzarelli e Tomaso Bertolini. Li abbiamo sentiti nei giorni scorsi via skype e ci hanno raccontato la vita a Santo Domingo, una realtà più dura di come la immaginereste leggendo una rivista di viaggi.

  •  Quali sono le iniziative del VIS in Repubblica Dominicana?

Il VIS è qui dal 1998 e collaboriamo con l’Ispettoria Salesiana delle Antille promuovendo varie iniziative in favore di minori a rischio. Ci prendiamo cura e lavoriamo per e con bambini in condizione di povertà estrema, coinvolti nel lavoro minorile, in stato di abbandono, vittime di maltrattamenti e sfruttamento sessuale.

  • Con quali fondi vengono realizzate queste attività?

  Siamo sostenuti da una rete di donatori privati e da donatori istituzionali. I principali sono la Cooperazione Italiana, l’Unione Europea, la Conferenza Episcopale Italiana.

  • Quale tipo di formazione viene realizzata dal VIS per i bambini di strada?

I ragazzi entrano a far parte di uno dei centri della rete Muchachos y MUchachas all'età di 8 anni e seguono un percorso a tappe strutturato secondo diversi livelli. Ogni step prevede molte attività pensate per le diverse fasce d'età. Un elemento importante è rappresentato dalla fase dell'orientamento per vedere quali abilità il ragazzo possiede o quali sono le capacità che può sviluppare con il nostro aiuto. Inoltre un altro dei punti di forza del progetto EN RED è rappresentato dai corsi pilota, delle mini lezioni di due ore, che ogni ragazzo può seguire prima di scegliere la sua strada.

  • Quale è l’approccio del nostro lavoro con i minori?

Il punto di partenza per tutte le nostre attività è il riconoscimento dei bambini e degli adolescenti come soggetti - e non oggetti passivi- delle attività proposte e che prevedono la piena realizzazione e godimento dei loro diritti così come espressi dalla Dichiarazione dei Diritti del Bambino del 1989 e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Durante questi anni nell’isola caraibica ci siamo concentrati soprattutto sul supporto e rafforzamento della Rete Muchachos y Muchachas con Don Bosco, una rete di 12 centri di educazione integrale situati in tutto il territorio nazionale. Nel mese di dicembre 2009 ha avuto inizio un intervento triennale (EN RED), finanziato dalla Cooperazione Italiana e dalla CEI.

  • In cosa consiste il progetto EN RED?

Il progetto EN RED, che significa “IN RETE”, è rivolto al potenziamento e rafforzamento di tutti i 12 centri della rete Muchachos y Muchachas con Don Bosco (MMDB). Il VIS si sta concentrando principalmente sulla professionalizzazione istituzionale della rete MMDB per ottenere risultati migliori nel rafforzamento della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo dei giovani e delle donne capofamiglia e nella promozione e protezione dei diritti umani. Il valore aggiunto e il suo punto di forza di questo progetto sta proprio nella formazione specifica che viene offerta ai ragazzi e nei contatti che vengono presi con il mondo del lavoro per facilitare l'inserimento una volta concluso il progetto.

  • Una volta che i ragazzi hanno compiuto la loro formazione li seguite nella ricerca di una professione? Come rimanete in contatto?

Un aspetto cardine del progetto EN RED è proprio quello di non interrompere il contatto con i ragazzi una volta concluso il periodo di formazione. E' aumentato il numero dei ragazzi che trovano lavoro, anche se ci sono ancora margini di miglioramento. In particolare ci siamo concentrati sugli accordi con le imprese per fornire ai ragazzi la possibilità di svolgere uno stage che permetta loro di continuare sul campo la propria formazione. Ad oggi abbiamo implementato accordi con oltre 60 imprese locali.

  • Raccontatemi dell’accordo che il VIS ha firmato con la rete di ONG che lavora per la promozione e protezione dei diritti umani.

In Repubblica Dominicana il VIS negli ultimi anni, sta svolgendo un ruolo importante di assistenza tecnica al suo partner locale Muchachos con Don Bosco per migliorare le strategie per la promozione e protezione dei diritti dell’infanzia. Muchachos con Don Bosco è membro della Coalizione delle ONG per l’infanzia, una rete di piú di 30 ONG che lavorano per promuovere e proteggere I diritti dell’infanzia. Le azioni di advocacy tanto a livello nazionale come a livello regionale e internazionale vengono svolte con questa rete, per cui il VIS ha considerato strategico firmare un accordo di collaborazione con la Coalizione. Di recente abbiamo fortemente voluto, promosso ed oganizzato la visita di Rosa Marìa Ortiz Relatrice per i Diritti dell'Infanzia della Commissione Interamericana per i Diritti Umani. La visita, possibile anche grazie al progetto "En Red", ha avuto come obiettivo principale quello di far conoscere meglio alle ONG della Coalición i meccanismi regionali esistenti per la promozione e protezione dei diritti umani e quindi rafforzare le capacità di intervento delle ONG in Reubblica Dominicana. nella Commissione e Corte Interamericana dei Diritti Umani. Inoltre Il 6 marzo 2013, durante l'Assemblea Annuale della Coalición de ONGs por la Infancia, Muchachos y Muchachas con Don Bosco è stata eletta nuova organizzazione che coordinerà la Coalizione per i prossimi due anni.

  • Quale contributo fondamentale vi sentite di portare al progetto come volontari del VIS?

Il contributo fondamentale che i volontari del VIS portano al progetto è l'esperienza e il know-how che hanno potuto imparare in altri ambiti professionali e attraverso la formazione. Questo è importante anche per l'approccio multiculturale che ha un volontario internazionale, un punto di vista vario e articolato. Il VIS punta alla promozione del lavoro in rete: noi volontari ci inseriamo in un network e mettiamo a disposizione la nostra competenza che incontra quella degli operatori locali: ognuno porta il suo contributo con raggiungere insieme e con efficacia obiettivi comuni.

  •  Cosa significa per voi essere volontari internazionali?

Tommaso: Credo davvero che ogni esperienza di volontariato, ogni paese ed ogni cultura mi abbiano arricchito enormemente consentendomi di acquisire una buona apertura mentale, di sviluppare la capacità di andare oltre i pregiudizi e soprattutto di maturare una visione d’insieme delle cose. Ho avuto la fortuna di conoscere persone eccezionali che hanno dedicato tutta la loro vita agli altri e che mi hanno profondamente influenzato con la loro semplicità e saggezza.
Dopo diversi anni passati all’estero come volontario e cooperante credo di essere profondamente cambiato avendo allontanato il rischio di concentrare tutto sul privato e sull’individuale e avendo maturato una maggiore sensibilità verso gli altri e una maggior consapevolezza di comunità.
L’essenza stessa dell’esperienza di volontariato credo che consista proprio nel concetto di dedicarsi a sè e agli altri cercando di sviluppare relazioni reali con le persone, relazioni che vadano oltre l’interesse o il beneficio personale. Nelle relazioni che ho sviluppato in questi anni e che mantengo con cura riesco a trovare il senso di quello che faccio e in fondo di chi sono.
Silvia: Per me è una scelta di vita. E’ la mia professione, il mio lavoro, ma anche una passione per i diritti umani. La cosa piú bella è mettersi al servizio dei nostri partner locali, imparare da loro, ascoltare i bambini e le bambini, le loro preoccupazioni, i loro sogni e quindi lavorare CON loro per accendere nei loro occhi e nei loro cuori una luce di speranza.

Intervista a cura di Valentina Filigenzi, tirocinante nel settore comunicazione del VIS e studentessa della Scuola di Giornalismo della Fondazione Basso.