25 febbraio 2013 - Mentre attendiamo i risultati elettorali dellle elezioni politiche, vi invitiamo a leggere un articolo pubblicato ieri da La Stampa a cura di Bill Gates, Copresidente della Bill &Melinda Gates Foundation, in merito alle sfide che il nuovo governo, a prescindere dalla forza politica che avrà la maggioranza, dovrà affrontare in termini di cooperazione allo sviluppo.
Il prossimo governo torni ad essere leader nella lotta alla povertà
di Bill Gates*
Negli ultimi anni sono stato duro con il governo italiano per i tagli effettuati al budget destinato alla cooperazione allo sviluppo. Attualmente l’Italia destina agli aiuti internazionali meno dello 0,2% del suo reddito nazionale lordo.
Una percentuale ben al di sotto della media dei Paesi Ocse e che colloca l’Italia agli ultimi posti tra i donatori. Sono convinto che gli italiani vogliano aiutare le popolazioni dei Paesi più poveri e riconoscano il loro diritto a condurre una vita sana e produttiva. Lo scorso anno, il governo italiano ha compiuto passi incoraggianti aumentando i fondi per la cooperazione allo sviluppo ed avviando un percorso di riforme al fine di rendere le politiche di sviluppo più efficaci.
La crisi finanziaria globale che cinque anni fa ha portato l’Italia a tagliare i fondi per gli aiuti, ha altresì indotto i governi di tutto il mondo a focalizzarsi sull’impatto misurabile degli investimenti. Quando usato in modo efficace, il denaro devoluto alla cooperazione allo sviluppo funziona. D’altronde, se gli investimenti volti a migliorare la salute e lo sviluppo internazionale fossero così inefficaci e inefficienti come alcuni cinici sostengono, di certo non vi investirei le risorse della mia fondazione.
Prendiamo ad esempio i vaccini: é dimostrato che essi proteggono i bambini da un gran numero di malattie, che sono relativamente economici e facili da fornire, ed il loro impatto è misurabile. Sappiamo quanti bambini vengono vaccinati nei Paesi poveri, ed in questo modo possiamo costantemente valutare e migliorare la nostra efficacia. Per esempio, nel corso degli ultimi vent’anni, la percentuale di bambini vaccinati in Ghana è cresciuta dal 58 al 91 per cento, fatto che ha contribuito a ridurre nello stesso periodo la mortalità infantile del 35 per cento.
Il numero di vite salvate rappresenta solo uno dei modi attraverso cui valutare l’impatto dei vaccini. Un altro modo è considerare le decine di milioni di persone la cui qualità di vita è migliorata grazie alle vaccinazioni. Se meno bambini si ammalano infatti, un minor numero di essi soffrirà le conseguenze debilitanti delle malattie che possono comportare il blocco dello sviluppo fisico e neurologico. E’ quindi evidente come i vaccini alleggeriscano il peso derivante dalle malattie che frena lo sviluppo socio-economico in molti Paesi poveri.
L’Italia è il quinto donatore di Gavi (Alleanza globale per i vaccini e l’immunizzazione), un’organizzazione che garantisce la fornitura di vaccini ai bambini dei Paesi poveri come il Ghana. Inoltre l’Italia ha introdotto dei nuovi meccanismi di finanziamento per Gavi che sfruttano le forze del mercato per accelerare il processo d’innovazione. Così facendo il governo italiano ha garantito ai suoi contribuenti un ancor più alto ritorno sugli investimenti.
L’Italia è da sempre un’importante sostenitrice di un’altra organizzazione, il Fondo Globale per la lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria. Il Fondo Globale finanzia l’acquisto di semplici forniture come le zanzariere da letto che proteggono i bambini dalla malaria e i farmaci antiretrovirali che mantengono in vita i pazienti che hanno contratto l’Aids. Il Fondo Globale attualmente fornisce la terapia salvavita per l’Hiv a più di 4 milioni di persone e più dell’80 per cento del supporto globale nella lotta contro la tubercolosi, una malattia che minaccia in maniera sempre più seria non solamente le popolazioni dell’Africa e dell’Asia ma anche quelle europee.
L’Italia ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione del Fondo Globale, lanciato nel 2001 durante il vertice del G8 di Genova, ed è stato tra i più importanti donatori del Fondo per i primi sette anni. Purtroppo però l’Italia ha interrotto la contribuzione nel 2008. Poiché una zanzariera da letto costa meno di 8 euro ed una terapia per l’Hiv per un anno costa meno di 150 euro, ogni euro donato dall’Italia al Fondo Globale fa la differenza.
Il governo italiano avrà davanti a sé nei prossimi mesi molte occasioni per ristabilire il suo status di leader a livello mondiale nel miglioramento della condizione umana. La comunità internazionale si riunirà ad aprile per un summit sui vaccini con l’obiettivo di aumentare la copertura vaccinale globale e di debellare la poliomielite, e a settembre per sostenere nuovamente il Fondo Globale. Un concreto contributo dell’Italia a ciascuno di questi incontri contribuirà a salvare delle vite.
Nel campo dell’agricoltura, il governo italiano ha la possibilità di far leva sulla sua relazione privilegiata con le Agenzie delle Nazioni Unite del Polo agricolo romano e garantire che le stesse si focalizzino sulle esigenze degli agricoltori più poveri. Se questi saranno in grado di aumentare la resa dei loro raccolti, ciò contribuirà a trasformare le loro società.
Infine, l’Italia assumerà la presidenza del Consiglio dell’Unione europea nel 2014 ed avrà l’opportunità di indirizzare i Paesi europei affinché adottino un approccio più deciso ed innovativo nella lotta contro la povertà estrema. Attraverso l’impegno politico ed investimenti efficaci potete fare una grande differenza, come avete dimostrato in passato. Non vedo l’ora di assistere ai risultati, quando ricomincerete a farlo.
*Copresidente della Bill &Melinda Gates Foundation.
Copyright: Project Syndicate, 2013.
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