6 dicembre 2012 - Vi aggiorniamo anche oggi sulla situazione nel Centro Don Bosco Ngangi dove i Salesiani e i volontari del VIS stanno coordinando tutte le attivitià collegate all'emergenza in corso, in particolare all'accoglienza delle 12mila persone fuggite dalle aree del conflitto.
Il cessate il fuoco è stato rispettato, poco a poco la vita riprende il suo corso normale, i negozi e le banche cominciano a riaprire, gli alunni riprendono la strada della scuola, talvolta abbiamo l'elettricità. L’M23 è ancora vicino a Goma e al Centro Don Bosco. Non sappiamo se le trattative di Kampala arriveranno ad una soluzione duratura.
Il 4 dicembre c'è stato un primo viaggio organizzato di ritorno: circa 600 persone, su 10 camion e 10 minibus. Progressivamente, tutti gli sfollati dovrebbero lasciare il Centro Don Bosco.
La decisione di aiutare la gente a tornare a casa, nei villaggi d'origine, è stata presa dall'insieme delle ONG attive a Ngangi per parecchie ragioni:
Ieri Padre Piero Gavioli, direttore del Centro Don Bosco, ha partecipato ad una riunione alla sede dell’HCR (Alto Commissariato Rifugiati) per vedere quale soluzione adottare. Visto che la situazione di sicurezza non è chiara dappertutto, si è chiesto di fare circolare le notizie perché gli sfollati - che sono soggetti di diritti - possano scegliere loro stessi ciò che è meglio per loro. Si vuole organizzare una missione "go and see" (va e vedi): alcuni rappresentanti degli sfollati di ogni villaggio principale saranno riportati a casa per vedere la situazione e poi ritorneranno per farne rapporto a quelli che restano. Tutto ciò richiede del tempo, ma permetterà agli sfollati di scegliere in conoscenza di causa.
Tutti sono d’accordo che gli sfollati lascino il Centro Don Bosco il più presto possibile, per permettere la ripresa dei corsi. Questa urgenza è stata accentuata dalla scoperta di un caso di colera: nella promiscuità attuale, la malattia potrebbe propagarsi molto velocemente.
Stamattina, il vescovo di Goma Mons. Théophile Kaboy è venuto a rendere visita agli sfollati. Ritornerà domenica mattina per celebrare la messa per loro e per l'assemblea abituale dei fedeli di Ngangi.
Ieri pomeriggio, al dispensario del Centro il Don Bosco, è nato un 13° bambino. "Ogni bambino che viene al mondo ci dice che Dio non è ancora stanco degli uomini. Possiamo sperare." conclude Padre Piero nella sua nota.