23 novembre 2012 - In questi giorni, vedendo le immagini che arrivano dai nostri volontari nel Centro don Bosco Ngani, abbiamo elaborato un appello per chiedere di accendere un riflettore sulla emergenza in Repubblica Democratica del Congo.
E' un appello di solidarietà, per esprimere la propria vicinanza alla popolazione vittima di questo conflitto. Vi chiediamo di sottoscriverlo. La firma è solo simbolica, ma vale molto per noi, per i volontari, gli operatori locali e le persone accolte dal Centro Ngangi.
APPELLO
EMERGENZE REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Io sono in mezzo a quelle persone che scappano. Io sono quelle persone in fuga.
Sono un anziano, sono una donna, sono un bambino. Ho paura.
Sono senza casa, con un pugno di fagioli e ho fame.
Io sono quel bambino impaurito che sente gli spari e si abbassa e diventa ancora più piccolo.
Sono la donna con il fagotto in testa, due taniche in una mano, due buste nell'altra e un bambino nascosto nella stoffa, sulle mie spalle.
Sono la mamma che allatta il bambino ai lati della strada, mentre un fiume di persone disperate cammina.
Sono il fiume che cammina con le pentole in mano. Io sono la bambina che corre, che inciampa e si rialza.
Sono l'uomo che trascina le capre e il bestiame. Sono l'uomo che dormirà con le capre e con il bestiame questa notte.
Sono quel bambino arrivato da solo, dopo ore di cammino, scappando dalla guerra.
Io sono l' uomo che corre verso la pace.
Io mi unisco al VIS e ai Salesiani del Centro Don Bosco Ngangi che hanno aperto le porte alle persone sfollate senza esitare accogliendo chi fugge dalla guerra.
Io chiedo di accendere un riflettore su tutte queste storie, di parlarne, di informare.
Io non mi fermo solo a guardare.