"La strada per la vita". L'esperienza del VIS in Angola

21 novembre 2012 - In risposta all’appello lanciato in occasione del 20 novembre, anniversario della Convenzione sui Diritti del fanciullo e della giornata di preghiera e azione per tutti i bambini, le bambine e i giovani del mondo, riportiamo il primo racconto ricevuto dai volontari VIS in missione.
 

Quest’anno, promuovere e tutelare il diritto di registrazione universale di bambini, bambine e giovani alla nascita come strumento di lotta alla povertà e alla violenza, il tema principale.

Dall’Angola, Silvia Montevecchi, volontaria VIS:


“IO ESISTO! Dalla strada, alla cittadinanza.


Figli di nessuno. Dentro quelle pieghe che si insinuano tra un’economia in corsa, e chi alla corsa non tiene dietro. Dentro quelle baraccopoli che sono non solo il risultato, ma l’irrinunciabile prezzo da pagare per una società mondiale dell’arricchimento compulsivo.

Dentro le favelas, dove l’acqua non arriva dai rubi, dove i bisogni fisiologici non si fanno nei bagni perché non ci sono bagni, dove si vive in mezzo o sopra a montagne di rifiuti (rifiuti necessari, frutto del consumo, necessario per lo sviluppo).Dentro tutto questo, milioni di persone in tutto il mondo sono semplicemente “inesistenti”. Figlie molto spesso di altre persone “inesistenti”. Così il cerchio si chiude, e nessuno può più far niente. Se non a costo di dare battaglia.

Il Vis ha compiuto questa battaglia. Nel suo lavoro con i salesiani a fianco dei bambini di strada, che provengo da quelle baraccopoli “inesistenti”, ha posto tra i suoi maggiori punti focali i problema della REGISTRAZIONE DI BAMBINI NATI, MA NON ANCORA CITTADINI.

Rimasti fuori da qualunque diritto, primo tra altri quello all’educazione, perché se non hai una carta di identità… non puoi iscriverti a nulla. Poi non potrai avere un lavoro regolare, non potrai sposarti e fare figli e registrali come esistenti, non potrai ovviamente votare, né avere una patente, figuriamoci un passaporto.

Il Vis e il Salesiani lavorano per la vita. E vita è anche quel pezzo di carta. Quel maledetto, piccolo, agognato pezzo di carta, senza il quale tu semplicemente… non sei.

IO ESISTO ! è ciò che possono gridare ormai molti tra i tanti bambini di strada accolti nei centri del Vis e dei SDB a Luanda. 40 i ragazzini che hanno avuto la loro fiche di registrazione nel 2011, altri 58 sono stati fino ad ora, nel 2012.

Ciao Joao, Paesinho, Daniel, Anònio, Luìs, Domingos, Fancisco, Manuel,…! Adesso potete gridare al mondo la vostra vita, e dare al mondo la bellezza per cui siete nati”.