24 ottobre 2012 – Alla vigilia dell’apertura della manifestazione Terra Madre, dedicata alle produzioni sostenibili, al cibo come diritto e alla valorizzazione delle risorse locali, il nostro viaggio tra i progetti VIS fa sosta in Albania, dove vi racconteremo la storia di tre piccole grandi donne.
“Drita, Arjeta e Stela sono tre amiche, basta osservarle per capire che si conoscono molto bene e c’è complicità. Queste ragazze vivono nel Kelmend, un comune del Nord Albania che raggruppa diversi villaggi. L'anno scorso hanno fatto un corso di formazione per guide ambientali promosso dal VIS.
Il VIS dal 2009 porta avanti un progetto di sviluppo rurale integrato nella regione di Malesia e Madhe (finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano) per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti di questo territorio.
In base alle richieste della popolazione, il VIS ha iniziato a lavorare sullo sviluppo del settore turistico attraverso una strategia di valorizzazione del territorio atta a promuovere un turismo sostenibile, attento al paesaggio, alla cultura e alla storia del Kelmend. A questo scopo sono stati effettuati corsi per le guide sui sentieri di montagna, è stata promossa un’ospitalità di tipo familiare secondo il modello dell’albergo diffuso, le famiglie hanno potuto seguire corsi d’igiene e di cucina, il tutto improntato alla valorizzazione dei prodotti alimentari locali.
Il lavoro di Drita, Arjeta e Stela è quello di fare da punto di contatto tra i turisti e le agenzie e le strutture ricettive della zona; di promuovere il territorio ed i suoi prodotti attraverso internet, brochure e mappe turistiche; di aiutare i gestori delle guest-house a svolgere un servizio adatto a turisti che vengono da diverse parti del mondo. In effetti, ciò che fanno queste ragazze è aprire il Kelmend al resto del mondo. La regione Malesia e Madhe oggi soffre ancora di una situazione di svantaggio a causa del suo isolamento territoriale, si tratta di un’area montuosa con scarsa superficie arabile, dove buona parte delle strade sono dissestate, l’energia elettrica non è stabile e le comunicazioni sono molto difficili. In inverno diversi villaggi diventano inaccessibili, centinaia di famiglie restano bloccate dalla neve per circa cinque mesi l’anno. Un isolamento che ha condotto, dalla caduta del regime di Enver Hoxha, migliaia di ragazzi e ragazze ad emigrare.
Ecco perché l’attività svolta da Arjeta, Drita e Stela è davvero una cosa straordinaria. Oggi tre giovani donne, grazie al progetto del VIS, hanno avuto la possibilità di non emigrare o di non accontentarsi di una vita che non le avrebbe realizzate come persone.
Arjeta ha 22 anni, ha sempre pensato che il Kelmend fosse un bel posto, ma quando ha avuto l’opportunità di seguire i corsi di guida ambientale e, in seguito, di lavorare nell’ufficio turistico non le sembrava vero: “Le donne qui non lavorano”, dice, “rimangono in casa, accudiscono i figli, pensano agli animali e curano il campo: questa è la situazione”.
Drita è una ragazza di 24 anni e, fino a ieri, lavorava alla raccolta di erbe in montagna ed era convita che la sua vita sarebbe stata come quella di tutte le ragazze di Tamara. Quando ha iniziato a lavorare, questa prospettiva è cambiata radicalmente: “Questa esperienza mi ha aperto nuove prospettive”, racconta, “Ogni giorno imparo cose nuove, incontro gente diversa che viene da posti diversi. La mia vita è cambiata”.
Stela è la più giovane, ha 21 anni, è una ragazza molto sensibile e ha imparato a superare le sfide più difficili con entusiasmo, un entusiasmo che, prima di iniziare questa avventura con il VIS, pensava di non avere: ”Ero convinta che il Kelmend fosse senza speranze, un territorio che non avrebbe mai potuto migliorare”. Oggi guarda se stessa e si guarda intorno con occhi diversi e si cimenta in tutte le cose con una gran voglia di fare.
Ti aspettiamo da domani allo stand del VIS numero 6J 081 dell’Oval di Torino per scoprire le meraviglie del Kelmend!