Siria, gli scontri continuano. Le truppe di Assad verso Aleppo

26 luglio 2012 - I soldati fedeli al presidente passano all'offensiva anche alla periferia di Damasco, dove infuriano i combattimenti. La Turchia chiude i confini. Il generale disertore invita "all'unita per creare un Paese nuovo". Disertano ambasciatori negli Emirati Arabi e a Cipro. Mosca: "Sanzioni Ue controproducenti". Terzi: "Evitare ad Assad la fine di Gheddafi"
 

DAMASCO - Si combatte senza sosta in Siria, dove la tensione non accenna a diminuire. E, intanto, dalla Russia arriva l'accusa agli Usa: "La posizione degli Stati Uniti sulla crisi siriana equivale ad apologia del terrorismo", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, commentando in conferenza stampa la linea americana sugli attentati a Damasco, in cui ha perso la vita anche il ministro della Difesa siriano. "È una chiara giustificazione del terrorismo, come dobbiamo prenderla?", ha affermato Lavrov, che ha criticato in particolare
il fatto che lo stesso Consiglio di Sicurezza Onu non abbia roceduto alla condanna degli attacchi compiuti dall'opposizione nella capitale Damasco. "In generale, è davvero una posizione orribile. Non trovo parole per esprimere la nostra opinione al riguardo", ha concluso il ministro degli Esteri.

Battaglia ad Aleppo. Migliaia di uomini fedeli al regime siriano si stanno dirigendo verso Aleppo, dove infuria la battaglia con i ribelli dell'opposizione: i militari sono passati all'offensiva anche nell'immediata periferia di Damasco, dove questa mattina sono iniziati pesanti bombardamenti anche di aree residenziali. "Un grande numero di forze è stato dispiegato a Jabal al Zawiya, ad Aleppo, che è di grande importanza strategica", ha confermato il colonnello dell'esercito siriano libero, al Oqaidi. "Sono in corso combattimenti", ha aggiunto. I quartieri controllati dai ribelli sono bombardati ormai da cinque giorni, ha precisato da parte sua l'osservatorio siriano sui diritti umani.

Metà degli osservatori Onu lascia il Paese. La metà dei 300 osservatori delle Nazioni Unite sul cessate il fuoco in Siria ha lasciato il paese ieri e oggi: lo ha confermato la stessa missione dell'Onu a Damasco. "Sono 150 gli osservatori dell'Onu che hanno lasciato la Siria ieri sera e oggi e non torneranno più", ha affermato uno di loro nella capitale siriana.

Terzi: "Ultima proroga per osservatori Onu". "Il conflitto siriano ha ormai caratteristiche di crimini contro l'umanità", ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi, nel corso di un au'audizione davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato. Terzi ha parlato di "centinaia di morti al giorno, bombardamenti su interi quartieri" e del "forte timore che vengano impiegate armi chimiche". La decisione di rinnovare per altri trenta giorni la missione degli osservatori Onu ha rappresentato il "male minore", ma questa sarà l'ultima proroga. Per Terzi comunque il ruolo della Russia resta "fondamentale" per la soluzione della crisi. E ha concluso:  "Per Assad si vuole evitare la fine di Gheddafi". Secondo il titolare della Farnesina "c'è la possibilità di individuare un personaggio attualmente al governo, considerato espressione di una parte della società siriana" come interlocutore.

Già 45 vittime. A metà giornata erano già 45 i nuovo morti accertati in Siria a causa dei combattimenti tra lealisti e ribelli, e della repressione scatenata dal regime nei confronti dei dissidenti, veri o presunti: lo ha denunciato l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell'opposizione in esilio con sede in Gran Bretagna, secondo cui la maggior parte delle vittime erano semplici civili.

Disertano ambasciatori negli Emirati Arabi e Cipro. Dopo l'ambasciatore siriano in Iraq, anche l'ambasciatore siriano negli Emirati Arabi Uniti, Abdel Latif Dabbagh, ha deciso di disertare, così come l'ambasciatrice a Cipro, Lamia al Hariri. Lo hanno riferito le tv panarabe al Jazira e al Arabiya, ma si attendono conferme. I due sono marito e moglie. L'11 luglio scorso Nawaf al Fares, ambasciatore siriano a Baghdad aveva annunciato la sua diserzione ed era fuggito in Qatar. Nel giugno 2011, i media francesi avevano annunciato la defezione dell'ambasciatore siriano a Parigi, Lamia Shakkur. Poche ore dopo però la stessa diplomatica era intervenuta pubblicamente per smentire la notizia

Turchia chiude valichi. La Turchia ha chiuso "per motivi di sicurezza" tutti i valichi di frontiera con la Siria, ma permetterà l'ingresso ai profughi in fuga dal conflitto tra le forze di sicurezza di Bashar al-Assad e i ribelli. La chiusura delle frontiere è stata annunciata dal ministro per le Dogane e il Commercio, Hayati Yazici. L'Unhcr ha precisato di aver ricevuto assicurazione dal governo di Ankara che il provvedimento riguarda tutto il traffico commerciale, ma non i profughi siriani. "Continueranno ad accoglierli e a proteggerli", ha spiegato la portavoce Sybella Wilkes.

Combattimenti nella capitale. Le truppe di Assad dalle prime ore di oggi sono impegnate anche in un altro fronte, a nord di Damasco, nella periferia della capitale. I soldati stanno bombardando con fuoco d'artiglieria e razzi l'area di al Tel: centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case e fuggire. Secondo alcuni testimoni, numerosi edifici residenziali sarebbero stati colpiti dagli elicotteri delle forze del regime. E sono ripresi violenti i bombardamenti dell'artiglieria governativa sui quartieri meridionali di Damasco, dove sono asserragliati i ribelli anti-regime. Le fonti precisano che i quartieri più colpiti sono Assali, Qadam e Hajar al Aswad.

Sospesi esami all'università. Gli esami in varie università siriane, in particolare nelle città di Damasco e Aleppo sono stati rinviati a tempo indeterminato. Lo ha annunciato l'agenzia di stampa ufficiale Sana.

Più di 200 mila siriani in carcere. Sono oltre 200.000 i siriani finiti in carcere dall'inizio nel marzo 2011 delle proteste pacifiche anti-regime represse nel sangue e poi sfociate in una rivolta armata. Lo afferma in un'intervista alla tv panaraba al Jazira il dirigente di pubblica sicurezza Abdel Razzaq Aslan Allaz, ex responsabile della polizia di Damasco e ora unitosi ai disertori.

L'appello di Tlass. Il generale Manaf Tlass, il siriano più alto in grado a fare defezione, ha lanciato un appello a tutti i suoi concittadini "a fare l'impossibile per assicurare l'unità del Paese e la costruzione di una nuova Siria".

Mosca: "Damasco assicura armi chimiche protette. Sanzioni Ue controproducenti". Mosca ha ricevuto "forti rassicurazioni" da Damasco che l'arsenale di armi chimiche siriano è "pienamente protetto", ha detto il viceministro degli Esteri russo Gennady Gatilov secondo l'agenzia Itar-Tass. "Abbiamo ricevuto forti rassicurazioni da Damasco che la sicurezza di questo arsenale è pienamente protetta", Gatilov ha detto in un'intervista pubblicata oggi. La Russia, inoltre, non riconosce le nuove sanzioni introdotte dall'Ue nei confronti della Siria, ritenendole "controproducenti", ha dichiarato oggi il ministero degli Esteri moscovita in una nota, in cui si afferma che "le misure adottate dall'Unione europea possono essere considerate un embargo marittimo ed aereo".

(Fonte: Repubblica on-line)