24 maggio 2012 - Sara Persico, ritornata ad Haiti dopo un breve periodo di permanenza in Italia, ci racconta la storia di due gemellini e della loro famiglia.
Rientro in Haiti dopo un mese e dai primi racconti degli operatori locali emerge che è stato un mese assai difficile. La stagione delle piogge si è scatenata molto in anticipo ed ovviamente non si è pronti a gestirne le consequenze. Piove, Piove e piove, praticamente è già da più di un mese che ogni sera ci sono delle forti piogge che innondano le strade, che creano smottamenti di terra nelle colline causando gravi incidenti. Nel quartiere dove abitiamo ci sono diverse case innondate, hanno almeno 30-40 cm di acqua al piano terra. Acqua, fango e tutto ciò che la pioggia trascina scorre nelle strade. Le strade sono diventate dei fiumi e la gente si sveglia il mattino e deve cominciare la giornata lottando per arrivare a scuola, al posto di lavoro o la dove svolge la propria attività.
Anche la situazione politica è sempre instabile, solo da pochi giorni il nuovo primo ministro è stato nominato e , nell’arco di queste ultime settimane, diversi crimini sono stati operati contro le forze dell’ordine.
Come sempre guardare ed osservare le cose così spaventa un po’ e rischia di fare perdere la speranza. Fortuna che Haiti non è solo questo. Oggi, sapendo del mio rientro in Haiti è venuta a salutarmi la Sig.ra R. ed è venuta con i suoi due gemellini.
Non li riconoscevo più: belli, in forza, con due guanciotte enormi, vivaci, sorridenti. FANTASTICI. Solo pochi mesi fa erano in pericolo di vita, la mamma non aveva abbastanza latte, senza lavoro, l’affitto a termine ed altri tre figli più grandi ed un nipotino a cui pensare. Sin dal primo programma di sostegno scolastico, il fratello maggiore R. era venuto al Centro Salesiano di Thorland per chiedere aiuto per la scuola, voleva a tutti costi tornare a scuola, riprendere a studiare. Lo abbiamo inserito nel programma ed ora è fra i primi della classe. Quest’anno, durante una visita domiciliare di monitoraggio dell’assistente sociale ecco che emerge tutta la difficile situazione famigliare: non c’è solo R. che ha bisogno, c’è suo fratellino che non va a scuola, c’è tutta la famiglia che non magia regolarmente e ci sono i due gemellini che sono chiaramente malnutriti. La casa inoltre è solo una stanza che serve da cucina, da camera da letto, da tutto per 7 persone. E’ invivibile.
Cosa fare? Questi bambini vivono in un luogo in cui i loro diritti non sono garantiti: nutrirsi in modo adeguato, vivere in un luogo salubre, andare a scuola, giocare, essere curati quando si è ammalati….. Innanzitutto abbiamo preso in carico i due gemellini a rischio di vita integrando la loro alimentazione, abbiamo trovato un’altra abitazione per la famiglia e garantito un pasto regolare ai due bambini che vanno a scuola pagando le loro tasse scolastiche.
La signora, ci teneva a farmi vedere come sono cresciuti i piccoli, ci teneva a ringraziarmi per quello che è stato possibile fare per loro. Oggi la signora ha uno sguardo diverso, sul suo volto non leggo solo disperazione ma anche speranza. Certo la vita è ancora in salita, le difficoltà sono ancora molte, ma oggi, per la prima volta, ho visto nei suoi occhi uno sguardo diverso, uno sguardo di chi può ancora prendere in mano il proprio futuro. Oggi, è possibile affrontare altri discorsi con lei, abbiamo cominciato con chiderle di fare dei gesti concreti che siano segno tangibile del suo apporto in questo progetto di sostegno della sua famiglia e presto potremo anche pensare di aiutarla per avviare una attività economica con cui potrà divenire gradualmente autonoma e far fronte alle necessità della famiglia.
Sara Persico
volontaria VIS Haiti