12 aprile 2012 - All'inizio di questo mese - il 3 Aprile 2012 - nel Royal Palace Hotel di Bujumbura, in Burundi, si é tenuta la conferenza “Studio delle unità di produzione informali nei sette quartieri nord di Bujumbura”organizzata dal VIS e dalla Cité des Jeunes Don Bosco di Buterere.
La ricerca, avviata nel mese di giugno 2011, é stata eseguita da due ricercatori professionisti e commissionata dal VIS e dai suoi partner locali (Ministero dell’Istruzione e della Formazione Professionale, Cite des Jeunes Don Bosco de Buterere, ADISCO, Associazione degli Imprenditori del Burundi) nel quadro del progetto TVET (Technical and Vocational Education and Training) « A shared bridge towards innovation » realizzato sia in Burundi che in Etiopia.
Oltre centotrenta partecipanti, appartenenti ai diversi settori istituzionali ed economici della realtà burundese ed internazionali, hanno partecipato ai lavori, dando risalto all’importanza e al valore del progetto su scala nazionale.
L’apertura dei lavori é coincisa con il benvenuto congiunto da parte del Direttore Generale della Formazione Professionale del Ministero dell’Istruzione e della Rappresentante dell’Unione Europea, finanziatore del progetto TVET. Entrambi hanno evidenziato la volontà di procedere attraverso un forte spirito di collaborazione nel promuovere la buona riuscita del progetto, che rappresenta un passo decisivo verso una dinamizzazione innovativa per la politica nazionale della Formazione Professionale, di cui il Centro gestito dai Salesiani con il supporto del VIS da oltre 10 anni è stato importante stakeholder consultivo.
Successivamente all’apertura dei lavori la parola é passata al Rappresentate Legale del VIS Burundi, Pascal Martin, che ha presentato alla platea gli obiettivi e le attivita del progetto TVET, invitando i due ricercatori ad esporre i risulati della ricerca.
La presentazione stessa, della durata di circa un’ora, ha toccato il tema dell’economia informale - da cui proviene più del 70% del PIL nazionale - nei sette quartieri nord della città di Bujumbra, laddove il numero di lavoratori del settore é più cospicuo e raggiunge le 6465 unità operanti in circa 80 settori di produzione e di servizi.
La ricerca ha ben illustrato le caratteristiche di tal mercato, in relazione al settore produttivo, all’incidenza di genere, alla qualificazione professionale e scolastica del lavoratore, alle modalità di funzionamento delle imprese informali nell’arco dell’intero processo economico, al volume d’affari, alle opportunità e difficoltà incontrate dagli operatori dell’economia informale e alla tendenze di mercato previste nel medio e lungo periodo.
Il dibattito seguente la presentazione della ricerca é stato interessante e le domande numerose e pertinenti. Sono intervenuti funzionari di diverse organizzazioni nazionali come l’Associazione degli Imprenditori Burundesi, l’Istituto Nazionale di Statistica, esponenti di differenti ONG internazionali, professionisti del settore privato e esponenti dell’economia informale presenti all’incontro.
Lo strumento costituisce la base di lavoro necessaria per tutte le attivita del progetto TVET in Burundi. Rappresenta analiticamente la situazione reale dell’economia informale della capitale inducendo quindi i policy makers, attraverso dati ed indicatori concreti, ad adottare soluzioni e politiche specifiche per migliorare la situazione socio economica dei lavoratori dell‘economia informale.
Si inizierà già dal prossimo mese con dei corsi di formazione in falegnameria e meccanica auto presso il Centro salesiano di Buterere e delle sessioni di creatività imprenditoriale e gestione di micro-impresa alla Maison de l’Entrepreneur di Mutakura, gestito dal VIS in collaborazione con l’ONG locale ADISCO.
Volontari VIS Burundi