Continua la Crisi del Servizio Civile

6 marzo 2012 - Il VIS ha creduto da sempre nel Servizio Civile Nazionale. Purtroppo il 31 gennaio 2012 si è chiuso l'ultimo progetto di servizio civile "Giovani costruttori di Pace" che ha permesso a cinque ragazzi di svolgere un'esperienza in Angola, Burundi e Bolivia impegnandosi nell'educazione a fianco dei ragazzi e giovani in situazione di difficoltà, formandosi come persona e come cittadini attivi e solidali.

Nel 2012 purtroppo nessun ragazzo verrà coinvolto in progetti di Servizio Civile  con il nostro organismo.
Negli ultimi 4 anni, infatti, i fondi per il Servizio Civile sono stati ridotti del 400%, non sono previsti bandi né per il 2012 né per il 2013, l'esperienza del Servizio Civile così formativa per i giovani e così necessaria per la nostra società sembra destinata ad esaurirsi.

Vi proponiamo una riflessione di don Enrico Peretti, Responsabile Nazionale del Servizio Civile per i Salesiani.

“Con servizio civile s’intendeva, in Italia, la possibilità di svolgere, in sostituzione del servizio militare di leva, un periodo di pari durata presso una serie di enti convenzionati con l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, nel quale si svolgevano incarichi di assistenza o di utilità sociale". Chissà quanto è voluta la scelta dell’indicativo imperfetto per parlare del servizio civile, ma proprio così esordisce wikipedia

(http://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_civile)
Viene quasi da pensare che ci sia una ispirazione istituzionale, perché davvero le dichiarazioni del ministro Riccardi non sembrano lasciare scampo alla proposizione di un nuovo bando per il 2012. Né le altre scelte del governo in ordine al terzo settore sembrano suggerire grandi speranze.

“Questo Governo tende a pensare che l’Italia possa rimettersi in sesto solo se si punta sullo Stato e sul mercato. Un mercato efficiente (con le liberalizzazioni e le privatizzazioni) e uno Stato non corrotto, che non spreca e via dicendo. Purtroppo questo è un errore di visione”. L’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia del Terzo Settore, tra i collaboratori di Benedetto XVI nella stesura dell'enciclica sociale "Caritas in Veritate" (che allo Stato sociale e al non profit dedica grande spazio) è lucido nel suo atto d’accusa, ma non particolarmente preoccupato”.

(http://www.famigliacristiana.it/volontariato/news_3/articolo/il-governo-...).

Che aggiungere? Che i giovani non meritano tanto disinteresse?
Sembra così logico affermarlo, che appare quasi pleonastico. Ma tutto va per ora in questa linea: scuola, università, servizio civile…

Che una esperienza così chiaramente formativa, che ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani in servizio civile e altrettanti volontari impegnati negli enti e nelle associazioni che ne accompagnano l’itinerario formativo si troveranno delusi e penalizzati nell’offrire quanto fino ad ora hanno fatto? Come fa a non capirlo chi da quel mondo proviene come il ministro Riccardi?

Sembra un lento suicidio di alcune tra le scelte migliori fino ad ora sopravvissute a tante tempeste politiche e istituzionali.

C’è da dire però, a consolazione del difficile momento, che gli enti che nel Servizio Civile hanno investito con lungimiranza per la formazione dei giovani alla responsabilità di cittadini responsabili non hanno nessuna intenzione di cedere neppure a fronte di questa “gelata” primaverile.

Chiediamo al Dott. Federico Fauttilli, nuovo direttore del Servizio Civile Nazionale (a cui vanno tutti i nostri migliori auguri), al ministro Andrea Riccardi e al presidente del consiglio Mario Monti, di non fare solo valutazioni di breve respiro, ma di investire sul futuro attraverso il sostegno al mondo del volontariato e del terzo settore.

I cittadini tutti e i giovani in particolare hanno bisogno di sostegno alla speranza.

Diversamente ci si adegua. Con tristezza.

Non fatecelo fare!

Di Don Enrico Peretti

Responsabile Nazionale del Servizio Civile