15 febbraio 2012 - Sudan e Sud Sudan, Corno d’Africa e nuovi assetti regionali dopo il conflitto in Libia sono tutti motivi di “preoccupazione” per la sicurezza continentale: lo ha detto il nuovo presidente in esercizio dell’Unione Africana (UA), il beninese Thomas Boni Yayi, al termine di una visita di lavoro in Repubblica del Congo. Questi scenari, ma non solo, saranno al centro di un mini vertice straordinario che si terrà sabato a Cotonou, capitale del Benin, in presenza di 24 capi di Stato africani.
“Dobbiamo guardare a quanto sta succedendo in Libia e alle ripercussioni in termini di armi in circolazione, pesanti e leggere, ma c’è anche chi parla di armi chimiche. Tutto ciò ha un impatto sulla fascia dei paesi del Sahel con conseguenze per paesi fratelli come il Mali e effetti collaterali su Burkina Faso e Nigeria” ha detto il capo di Stato del Benin, che rimarrà alla guida dell’UA per un anno.
L’economista Boni Yayi ha aggiunto che a Cotonou si parlerà di buon governo e democrazia, di libero scambio e integrazione ma anche di questioni ambientali. Finirà sicuramente sul tavolo dei capi di Stato la problematica elezione del presidente della Commissione UA e dei commissari, slittata al vertice in agenda per luglio in Malawi, dopo il fallito voto di gennaio a Addis Abeba. Intanto è il presidente uscente, il gabonese Jean Ping, ad assumerne l’interim. Non si hanno ancora certezze circa la sua prossima candidatura mentre quella della sudafricana Nkosazana Dlamini-Zuma è stata confermata lo scorso fine settimana dalla Comunità di sviluppo dei paesi dell’Africa australe (Sadc).
(Fonte: MIsna)