Nonviolenza si scrive tutto attaccato

9 gennaio 2011 - Domani sono esattamente 50 anni dalla nascita del Movimento Nonviolento. Il VIS ha partecipato alla Marcia Perugia-Assisi e riconfermiamo ogni giorno la scelta nonviolenta, cogliendo l'occasione di questo anniversario per riscoprirne il significato. Alla vigilia dei 50 anni, vi proponiamo un articolo sul pensiero nonviolento e sulla figura di Aldo Capitini, filosofo e ideatore della prima marcia per la pace. 

NONVIOLENZA SI SCRIVE TUTTO ATTACCATO

di Alessandra Tarquini

Nonviolenza si scrive tutto attaccato. E’ molto di più di una negazione. E’ un concetto positivo che prende corpo e gambe nelle migliaia di persone che marciano da 50 anni lungo i 24 km tra Perugia ed Assisi. E’ metodo fatto di tecniche teorizzate e sperimentate proprio 50 anni fa da Aldo Capitini, grande interprete e grande anticipatore del suo tempo, ideatore della prima Marcia del 1961. E’ proprio Aldo Capitini a dare vita alla prima edizione e a lui si uniscono intellettuali, operai, contadini, cattolici e non, giovani e meno giovani, donne e bambini accomunati dall’ideale nonviolento.

“Aldo Capitini era un filosofo aperto al mondo” così lo definì anni fa Raffaele Rossi, un altro grande studioso e presidente dell’Istituto di studi filosofici, che con la sua collaborazione fu uno dei centri più attivi e fecondi dell’antifascismo culturale italiano. Capitini era un filosofo diverso, non di quelli chiusi in una stanza a meditare.

Era piuttosto un uomo d’azione capace di leggere il suo tempo e di vedere nella partecipazione delle persone uno dei pilastri della democrazia. E’ stato l’ideatore del concetto di “Nonviolenza”, parola e concetto da pronunciare tutto d’un fiato, come l’impegno quotidiano delle organizzazioni come il VIS che prendono parte alla Perugia-Assisi e marciano insieme agli enti locali, alle scuole, alle persone di tutta Italia per la promozione dei diritti umani e dello sviluppo. La Nonviolenza esclude l’inerzia e il lassismo, è priva di pause come non ne ha dalla sua fondazione, nel 1996, l’attività della Tavola della pace, il network della società civile che organizza la Marcia Perugia-Assisi.
Nella 2011 la marcia ha ripreso il nome della prima edizione: marcia per la pace e la fratellanza fra i popoli. In questo mezzo secolo, milioni di persone hanno camminato, arrivando nel cuore dell’Umbria da ogni regione d’Italia o da angoli sperduti del mondo con le proprie esperienze quotidiane, accomunati e ispirati dal pensiero nonviolento e si sono messi in cammino – in marcia- ognuno con il proprio passo. E da 50 anni, proprio come era accaduto ad Aldo Capitini, vengono tacciati di essere sognatori, di non essere realisti. E proprio come Capitini, continuano a “sognare” e a lavorare per costruire quello che noi del VIS definiamo il MONDO POSSIBILE con la lucida consapevolezza che è proprio dai sogni che nascono e prendono forma i progetti più significativi della nostra azione, quelli capaci di migliorare il tempo in cui si vive e gettare le basi per un futuro più equo e sostenibile per le nuove generazioni.

Milioni di persone dunque si trovano nel cuore dell’Italia per condividere, camminando, l’impegno di essere costruttori di una realtà solida nella pace, nella quale sia possibile vivere e crescere nel rispetto dei diritti umani di tutti. Milioni di persone su quella strada dichiarano il proprio desiderio di partecipare a questo grande “cantiere” democratico, per cambiare le sorti di un’Italia e di un mondo che sembrano allontanarsi ogni giorno di più dalla pace.

Uomini e donne che si riconoscono come cittadini e che dimostrano camminando di voler contribuire attivamente alla costruzione di questa realtà “sognata”, “ progettata” e “possibile”. I marciatori aderiscono all’appello di convocazione che richiama le istituzioni nazionali e internazionali alle proprie responsabilità, auspicando una politica dell’azione efficace nell’interesse di tutta la comunità e coraggiosa nell’investire nel sistema educativo e nella cooperazione.

Una politica che faccia proprio il concetto di nonviolenza e si metta in marcia, riscoprendo e valorizzando il senso della partecipazione. Tutto questo è ben rappresentato dal cammino, dalla strada, dalla marcia. Una Marcia che dura da cinquant’anni e alla quale VIS- Volontariato Internazionale per lo Sviluppo aderisce e partecipa con i suoi volontari.

E’ la Perugia-Assisi, un grande evento della storia d’Italia. Un percorso iniziato il 24 settembre del 1961 e rinnovato negli anni sino all’ultimo appuntamento dello scorso 25 settembre 2011. Sono centinaia di migliaia le persone che in questi anni l’hanno animata. E’ stata una palestra di formazione politica, di cittadinanza internazionale attiva. Il cammino della marcia Perugia Assisi è compiuto in nome di tutte le vittime delle ingiustizie, delle violenze, della povertà, delle guerre, per il rispetto della loro dignità e dei diritti di ogni persona. Si cammina verso la città del Poverello di Assisi indignati e preoccupati, certi che il cambiamento arriverà solo se verrà superata ogni forma d’indifferenza, di individualismo, di passività e di rassegnazione.

La marcia è anche il luogo delle parole consumate, quelle cosi tanto lise e rare che ogni giorno la società civile promuove, che necessitano di protezione e spesso coincidono con i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza.

Si cammina ribadendo l’attaccamento alla Costituzione e al suo articolo 11 nel quale viene sancito il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Si cammina, passo dopo passo, insieme ad amici, sconosciuti che sentono il nostro stesso bisogno di cambiamento dentro e fuori dal nostro paese, scegliendo la nonviolenza come metodo e stile di vita, strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia.

La nonviolenza offre degli spunti anche per trovare delle soluzioni e superare la crisi del nostro tempo mettendo le persone al centro dell’economia, riconoscendo i diritti dei più poveri e dei più deboli, gestendo l’accoglienza dei migranti, battendoci contro le povertà e le disuguaglianze sociali, investendo sulle nuove generazioni, ridando piena dignità al lavoro e ai lavoratori di tutto il mondo, investendo nell’educazione, nella cultura e nella formazione, promuovendo il diritto e la libertà d’informazione, cambiando i nostri consumi e stili di vita personali e collettivi, tagliando le spese militari, contrastando le conseguenze del cambiamento climatico, investendo sulla società civile e sul volontariato, sulla cooperazione a tutti i livelli.


*Responsabile Settore Comunicazione VIS- Volontariato Internazionale per lo sviluppo

SITO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO CON IL PROGRAMMA DELLA FESTA DAL 20 AL 22 GENNAIO A VERONA

foto di A. Tarquini - Perugia, settembre 2011 - in marcia da perugia ad assisi