Rapporto UNDP 2011: sostenibilità e equità per salvaguardare il pianeta e il diritto delle generazioni future

3 novembre 2011 -  Ieri il lancio mondiale a Copenhagen, oggi la presentazione in Italia e nel resto del mondo del rapporto 2011 "Sostenibilità ed Equità: un futuro migliore per tutti" dell'Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP). ll rapporto di quest’anno si concentra sulle sfide del progresso equo e sostenibile. Una lente congiunta mostra come il degrado ambientale intensifichi la disuguaglianza esercitando un impatto sfavorevole su persone già svantaggiate e come le disuguaglianze nello sviluppo umano accrescano il degrado ambientale.

Lo sviluppo umano, che consiste nell’ampliare le scelte delle persone, fa affidamento su risorse naturali condivise. Promuovere lo sviluppo umano richiede si persegua la sostenibilità – sul piano locale, nazionale e globale – e ciò può e dovrebbe essere fatto in modi equi e che diano potere alle persone coinvolte.

L'Italia si attesta al 24esimo posto secondo l'Indice di Sviluppo Umano (ISU), nella categoria dei paesi con ISU molto alto (che va dal 1 al 47esimo posto). Ma non vogliamo guardare al rapporto con la sola lente nazionale: come ricordato oggi da Cecile  Moliner, direttore dell'Ufficio UNDP di Ginevra, lo intendiamo invece come uno strumento di lettura critica globael, utile per migliorare le poliche e le azioni nel nostro paese e nel resto del mondo.

L’UNDP ha commissionato l’editorialmente indipendente Rapporto sullo sviluppo umano ogni anno a partire dal 1990, quando il suo Indice di sviluppo umano (Isu), una misura composita di salute, istruzione e reddito, per primo sfidò le misure puramente economiche dei risultati nazionali e chiese dei coerenti rilevamenti globali del progresso negli standard di vita mondiali. L'ISU è  un indice comparativo dello sviluppo ne vari paesi del mondo calcolato tenendo conto di diversi tassi di aspettativa di vita, dell'alfabetizzazione e del Pil procapite. Dall'anno passato sono stati introdotti anche altri tre nuovi indici per misurare la povertà, il genere e la disuguaglianza. 

Scorrendo la classifica dei 182 pesi, ritroviamo alcuni dei paesi nei quali il VIS realizza i progetti nella categoria SVILUPPO UMANO BASSO. Tra la 142esima posizione e la 182 esima troviamo infatti iil Pakistan 145, la Sierra Leone 180, l'Etiopia 174, Sudan 169, Haiti 158, Angola 148. Passando alla categoria SVILUPPO UMANO MEDIO  troviamo il Congo al 137posto, l'Egitto al 113esimo posto e i Territori Palestinesi Occupati al 114esimo,  al 108esimo posto la Bolivia e al 98 la Repubblica Dominicana. 

Le tendenze ambientali minacciano i progresso globale per i poveri, avverte il Rapporto sullo sviluppo umano 2011: 

  • Salute, miglioramenti di reddito nei paesi in via di sviluppo messi a repentaglio dall’inazione sul cambiamento climatico, e dalla distruzione degli habitat dimostra il Rapporto
  • Ricchezza e disparità di genere legate ai rischi ambientali

I progressi nello sviluppo nei paesi più poveri del mondo potrebbero essere fermati o persino invertiti entro la metà del secolo a meno che non vengano adottate ora misure coraggiose per rallentare il cambiamento climatico, prevenendo ulteriori danni ambientali, e riducendo le profonde disuguaglianze all’interno e fra le nazioni, secondo le proiezioni contenute nel Rapporto sullo sviluppo umano 2011.

Il Rapporto 2011— “Sostenibilità ed equità: un futuro migliore per tutti” — sostiene che la sostenibilità ambientale può essere più equamente ed efficacemente raggiunta affrontando tutte insieme le disuguaglianze sanitarie, educative, reddituali, e di genere con l’esigenza di un’azione globale sulla produzione di energia e la protezione degli ecosistemi. 

Mentre la comunità mondiale si prepara per l’epocale Conferenza dell’ONU sullo Sviluppo sostenibile nel giugno 2012 a Rio de Janeiro, il Rapporto afferma che la sostenibilità dev’essere affrontata come una questione di basilare giustizia sociale, per le generazioni attuali e future.

La sostenibilità non è esclusivamente o soprattutto una questione ambientale, come questo Rapporto sostiene in maniera così persuasiva,” scrive Helen Clark nella Prefazione. “Riguarda fondamentalmente il modo in cui noi decidiamo di vivere le nostre esistenze, con la consapevolezza che ogni cosa che facciamo ha delle conseguenze per i 7 miliardi di nostri simili che abitano il pianeta oggi, come pure per gli altri che verranno in futuro.”

IL RAPPORTO: Il Rapporto annuale sullo sviluppo umano è una pubblicazione editorialmente indipendente del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Per scaricare gratuitamente il Rapporto sullo sviluppo umano 2011 in 10 lingue, oltre a materiali di consultazione aggiuntivi sui suoi indici e le specifiche rilevazioni regionali, si prega di visitare il sito: http://hdr.undp.org.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULL’UNDP si prega di visitare il sito: www.undp.org