26 settembre 2011 - Il VIS saluta il Premio Nobel per la pace Wangari Maathai morta stamattina a Nairobi. Wangari Maathai era una donna, una madre, una convinta ambientalista, impegnata in politica, ammirata da tutto il mondo per la sua determinazione per rendere il mondo più pacifico, più sano e migliore.
Wangari Maathai era ricoverata in ospedale perché malata di cancro. Aveva 71 anni. Aveva fondato il Kenya's Green Belt Movement, un movimento di attivisti per i diritti civili e delle donne, ed era una deputata del parlamento kenyota.
E' stata la prima donna africana a ricevere - nel 2004- il noto e importante riconoscimento internazionale. Conosciuta anche come la donna che piantava gli alberi perchè con la sua organizzazione ne aveva piantati in 27 anni di attività oltre 30 milioni. Proprio per il suo impegno per l'ambiente fu anche minacciata e picchiata ma mai abbandonò la lotta per tutelare i parchi, contrastando il devastante business edilizio. Fu anche arrestata colpevole di essere un membro dell' opposizione ai tempi della dittatura di Daniel Arap Moi. In particolare, Wangari si scontrò con uno dei figli di Moi che voleva costruire un palazzo di vetro e cemento nel Parco centrale di Nairobi, lo storico Uhuru Park.
E' sempre stata una militante ecologista e il giorno dell'assegnazione del Nobel, dopo la telefonata giunta da Oslo, spiegò la sua gioia con queste parole «Grande, enorme gioia. Ringrazio Dio e i miei antenati che mi hanno guidato in questa lotta per la tutela ambientale» e rivolgendosi al Monte Kenya, 5.200 metri, la seconda cima dell’Africa, aggiunse «Da bambina mi fermavo immobile, ore e ore, a guardarla. Lei mi ha insegnato a difendere l’ambiente e a impedire il degrado ecologico che oggi ci sta divorando. Ho lottato duramente per difenderla, ma ci sono riuscita».
Amava ripetere che nella lotta per i diritti umani, per l'ambiente non possiamo fermarci o rinunciare. Lo dobbiamo alle generazioni presenti e future di qualsiasi specie. Dobbiamo alzarci e camminare.
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