24 agosto 2011 - Mattia è tornato dalla Somaly Region e prosegue ora la seconda parte della sua missione nell'area etiope del Tigray per verificare le condizioni della popolazione, lo stato di avanzamento della siccità e valutare il piano per il prossimo periodo. Nel frattempo a Stoccolma è in corso la World Water Week organizzata dallo Stockholm International Water Institute (Siwi) ed alla quale fino al 29 agosto prenderanno parte 2.500 esperti, gestori, decision makers e business innovators che, in un centinaio di sessioni ed incontri, discutono della situazione dell'acqua nel mondo e delle idee e delle pratiche per una sua gestione sostenibile per le esigenze dei cittadini, dell'agricoltura, dell'industria e dell'energia, in equilibrio con i servizi eco-sistemici forniti dalla natura.
Le risorse idriche sono un tema caldo dell'agenda internazionale. Evidente la necessità di agire con urgenza a fianco delle popolazioni del Corno d'Africa cosi e del miliardo e 200mila persone (un quinto della popolazione) che lottano per avere accesso all'acqua potabile.
Anders Berntell, direttore esecutivo di Siwi, ha dichiarato durante i lavori di Stoccolma che «più di 800 milioni di persone vivono in baraccopoli, dove malattie legate all'acqua, come la diarrea, la malaria e il colera hanno effetti devastanti sul livello di vita delle famiglie e sulle economie di quei Paesi. Corriamo il rischio di perdere la battaglia per l'acqua ed io servizi igienici in molte città di tutto il mondo ed è una lotta che non possiamo permetterci di perdere. Le città offrono grandi economie di scala ed eccellenti opportunità per uno sviluppo infrastrutturale efficiente, oer un migliore utilizzo dell'acqua e dei rifiuti e per un uso più efficiente dell'acqua e dell'energia». Il commissario allo sviluppo dell'Ue, Andris Piebalgs, ha ribadito l'impegno dell'Ue a raggiungere gli obiettivi del millennio per lo sviluppo (Mgd) di ridurre entro il 2015 della metà la popolazione senza accesso all'acqua potabile ed ai servizi igienici. «Un proverbio dice: "E' solo quando il pozzo è secco che comprendiamo il valore dell'acqua, mentre dovremmo capire il valore dell'acqua ben prima che il nostro pozzo si secchi. Sappiamo già quanto è preziosa. La maggioranza degli europei lo dà per acquisito, ma è arrivato il tempo di invertire la tendenza e di farne un diritto fondamentale per tutti».
Il VIS continua il suo impegno per contruibuire a migliorare le condizioni di vita delle persone che non hanno accesso all'acqua potabile o vivono in situazioni di siccità. In questi mesi stiamo implementando il lavoro idrico sanitario e educativi insieme ai salesiani e ai nostri partner locali nei nostri progetti in Etiopia, nella Somaly Region anche attraverso l'appello lanciato da Agire nelle scorse settimana e nelle altre aree del paese con attività legate alla campagna "Un pozzo per Andrea" e "Sete mai +".