Emergenza Siccità - La voce dei nostri volontari in Etiopia - 6

Addis Abeba (Etiopia), 16 agosto 2011 - Oggi Mattia Grandi, uno dei nostri volontari in Etiopia partirà da Addis Abeba per raggiungere dopo un giorno di viaggio i campi profughi di Dolo Addo, al confine con la Somalia, una delle aree più colpite dalla siccità. Gloria Paolucci, nostra rappresentante paese in Etiopia, ci aggiorna sulla situazione nel paese e nei nostri progetti.

Direi che la situazione qui è stazionaria: continuano le distribuzioni di acqua nei due distretti della Somaly Region così come le richieste per ulteriori camion cisterna che attualmente per mancanza di fondi non possiamo garantire. Stiamo lavorando per definire i prezzi dei beni di prima necessità e verificando tempi e modalità di trasporto. E stiamo impegnandoci nel cercare qualsiasi rapida possibilità di finanziamento per i nostri progetti.

Nel frattempo il nostro lavoro insieme ai Salesiani qui in Etiopia continua incessante. Nelle 13 città e località dove hanno le loro case le comunità salesiane sono punti di riferimento importanti da sempre ed in particolare in questo momento critico: distribuzioni di biscotti multivitaminici sono garantiti almeno una volta alla settimana per tutti i ragazzi che partecipano alle varie attività estive.

Padre Abba Tzegai della parrocchia di San Giuseppe a Jijiga, nella Somaly Region, quando la siccità ha cominciato a farsi sentire si è rivolto alla rete dei Salesiani che prontamente hanno già inviato il primo camion di aiuti con biscotti multivitaminici ed il preparato multi proteico Famex per i gravi casi di malnutrizione. Egli poi ha provveduto a distribuirli alle scuole, alle congregazioni di suore ed alle famiglie o persone che direttamente conosce e sa essere in difficoltà. Inoltre parte delle razioni alimentari sono state anche donate al primo orfanotrofio che è stato aperto alcuni mesi fa a Jijiga per gli orfani somali che sono cresciuti esponenzialmente di numero negli ultimi tempi.

Il legame tra la popolazione di Jijiga e la parrocchia locale di San Giuseppe è molto forte e nasce dall’opera di Don Gianmaria Premoli, predecessore di Padre Abba Tzegai e salesiano di frontiera,  giunto in Etiopia negli anni ’80 per aiutare nel momento difficile della grande carestia. Don Premoli, chiamato Abba Gianni, dopo aver lavorato al fianco degli altri Salesiani a Makallè, è stato poi inviato a Jijiga nella Somaly Region per qualche mese per coordinare gli aiuti data la situazione davvero critica che si stava vivendo in quegli anni. Abba Gianni dopo quei mesi non se ne è più andato ed ha passato i quasi 20 anni successivi a fianco delle popolazioni somale condividendo con loro gioie e soprattutto dolori: tutti, cristiani e musulmani, sapevano bene che bussando alla sua porta avrebbero trovato tutto l’aiuto che era in grado di dare. Nonostante Abba Gianni sia morto il 19 febbraio 2010 la sua presenza è ancora molto sentita dalla gente della regione che continua a bussare alla porta della parrocchia certa di trovare risposte ai loro bisogni. Abba Gianni non è stato solo un gran lavoratore, ma anche un grande educatore: ha saputo insegnare a molti giovani della regione, molto più con l’esempio che con le parole, cosa vuol dire impegnarsi per garantire agli altri la possibilità di un futuro migliore. Questi giovani, raccogliendo la sua eredità, hanno fondato l’ONG locale RAPID che negli anni è diventata punto di riferimento per i Salesiani ed il VIS per operare nella regione.

I Salesiani stanno cercando con tutte le energie da poter mettere in campo di far fronte a questa emergenza consci, nella loro esperienza lunga più di 35 anni nel Paese, che purtroppo la criticità del momento non riguarda solo il presente, ma è seria minaccia anche per il futuro. Molte comunità e distretti infatti per ora se la cavano, ma il problema sorgerà anche per loro molto presto: quando lo scarso raccolto di quest’anno infatti sarà finito e quello nuovo non sarà neppure seminato anche loro si troveranno in una situazione di estremo bisogno.


A presto e buon lavoro.
Gloria