Emergenza Siccità - La voce dei nostri volontari in Etiopia - 4

Addis Abeba (Etiopia), 05 agosto 2011- Ci scrive Gloria, la nostra volontaria in Etiopia, e ci aggiorna sulla situazione in Somaly Region, l'area dell'Etiopia al confine con la Somalia. La situazione è drammatica per carenza di acqua. Continuano a morire persone e animali.

Ieri abbiamo parlato con il nostro partner Fuad Alamirew, presidente di Rapid, la ONG locale con la quale da anni collaboriamo per tutte le attività nella Somaly Region, e ci ha aggiornati sulla situazione.
Conferma la gravità dell’emergenza data dalla mancanza di acqua e dalla moria di persone ed animali: neppure i cammelli, animale tradizionalmente abituato ad affrontare questo tipo di emergenze, ormai sopravvivono e questo è un segnale di quanto sia critica la siccità quest’anno.

Altro segnale allarmante è il fatto che in passato l’allarme e le richieste di camion cisterna per le distribuzioni d’acqua erano fatti solo da 10 e 15 distretti su 51 totali nella Somaly Region mentre quest’anno tutti 51 hanno richiesto aiuto.
Con il nostro partner locale attualmente stiamo provvedendo alla distribuzione di acqua in due dei distretti più colpiti, tradizionale zona di intervento del VIS.
Questa attività consiste nell’affittare un camion cisterna da 10mila litri che viene riempito in uno dei pozzi realizzati in passato dal VIS. Il camion parte e si ferma in diversi punti di distribuzione preventivamente decisi con le autorità locali dove convergono le persone. Vengono concessi 2 litri a persona per un totale di 5mila persone servite. La distribuzione avviene una volta al mattino e una volta al pomeriggio. Lo stesso avviene nell’altro distretto. Quindi come minimo attualmente stiamo aiutando 10mila persone a sopravvivere quotidianamente. Ieri però Fuad ci ha chiesto urgentemente di poter ampliare la distribuzione ad un terzo distretto in necessità. Non appena arriveranno nuovi fondi ci attiveremo in questo senso.


Dall’altra l’emergenza nell’emergenza sono i rifugiati somali. Arrivano 800, 1000, 1500 fino a picchi di 2000 persone al giorno e si fermano nei campi nell’area di Dolo Addo. In settimana è stato aperto il quarto campo profughi e si prevede che nel giro di 30 – 40 giorni anche questo sarà pieno. I richiedenti asilo arrivano dopo un viaggio di centinaia di chilometri in una regione dove non c’è nulla e devono attendere dai 3 ai 4 giorni prima di essere registrati dal personale di UNHCR per ricevere poi le razioni alimentari previste. Tuttavia molti di loro stremati dal viaggio e senza mezzi muoiono nel campo di pre-asilo in attesa di essere inseriti nelle liste.
La stessa attività era stata svolta dal VIS in passato nei campi di pre-asilo di Lafaissa nella zona intorno a Jijiga nel 2009 e, data la buona riuscita e l’ingente numero di vite salvate grazie all’intervento, il Governo della Regione ha chiesto di occuparsi anche in questo caso dei richiedenti asilo attraverso la distribuzione di razioni alimentari quotidiane per una media di 1000-1500 persone al giorno. Verranno forniti loro latte in polvere, biscotti multivitaminici, preparato superproteico (Famex), riso, farina, zucchero, piccole quantità di sale e olio. Fortunatamente nella zona sono presenti pozzi d’acqua a cui è possibile accedere.


Gloria