22 luglio 2011 - Il VIS aderisce e promuove l’appello lanciato dalla rete di AGIRE, l’Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze, per la Siccità in Africa Orientale.
Quattro Paesi in Africa Orientale sono oggi colpiti dalla peggiore siccità registrata negli ultimi 60 anni. L’Etiopia, la Somalia, il Kenya e il Sud Sudan si trovano infatti a fronteggiare una crisi che riguarda 11 milioni di persone in un’area delle dimensioni della Francia. AGIRE, il coordinamento di 12 tra le più importanti organizzazioni non governative in Italia, ha quindi deciso il lancio di un appello congiunto di raccolta fondi per garantire i necessari soccorsi e sostenere le attività di emergenza delle ONG associate già presenti nei Paesi colpiti.
Da oggi sino al 12 agosto potete sostenere le attività di VIS in Etiopia, nel quadro delle iniziative coordinate da AGIRE, facendo una donazione di 2 euro:
Per altre modalità di donazione clicca qui.
Il VIS è presente in Etiopia dal 2002, da quando in occasione della grave carestia che colpì la Regione in quell’anno, decise di focalizzare il proprio intervento nel settore idrico – sanitario. “Il nostro impegno in questi anni è stato molto forte: possiamo dire con orgoglio, e senza aver paura di esagerare, che non abbiamo mai smesso di accompagnare la popolazione di alcune regioni di Etiopia ed Eritrea nella lotta contro la fame e la sete” ha dichiarato Emanuela Chiang, desk VIS per il Corno d’Africa.
La situazione oggi è nuovamente molto grave e anche la Comunità Internazionale ha ufficialmente riconosciuto l’emergenza. Negli ultimi mesi infatti il miraggio dell’acqua si è allontanato da moltissime comunità del Corno d’Africa, in particolare in Somalia ed Etiopia. Già a dicembre 2010 il governo etiope aveva dichiarato lo stato di emergenza, avanzando previsioni tragiche per il 2011. Le ultime stagioni delle piogge, infatti, erano state scarse e molte delle fonti idriche si erano prosciugate. La siccità di quest’anno (paragonabile a quella del 2002/2003 e del 2007/2008) è esacerbata dalla mancanza di cibo, acqua, e bestiame nei mercati locali e dalle ridotte opportunità di lavoro per la popolazione. Le scorte di generi di prima necessità (farina, olio, cereali) sono ridotte ed il prezzo dei prodotti alimentari è in continua crescita.