Il PIDIDA a Ginevra: un punto sulla condizione dei bambini e degli adolescenti in Italia

21 giugno 2011 - Una delegazione del Coordinamento PIDIDA ha partecipato a Ginevra alla pre-Sessione a porte chiuse cui era stata invitata dal Comitato ONU sui diritti dell'infanzia, con lo scopo di arrivare con le idee chiare sulle priorità su cui sollecitare il Governo italiano nell'incontro che il Comitato avrà con esso in autunno.

Le uniche Coalizioni di ONG italiane ammesse all'incontro sono state il Coordinamento PIDIDA, Coordinamento per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, coordinato da UNICEF Italia e il "Gruppo di lavoro sulla CRC" coordinato da Save the children Italia. I due Network hanno lavorato in sinergia ai rispettivi interventi e si sono presentati con una delegazione "congiunta" di 12 persone, rappresentanti ONG aderenti in gran parte ad entrambi i network. Il VIS è stato rappresentato da Debora Sanguinato.

Per sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione per la presentazione iniziale il PIDIDA ha concentrato il proprio intervento sul diritto alla partecipazione e all'ascolto dei minori mentre il Gruppo sulla CRC ha offerto una sintetica panoramica su legislazione, risorse finanziare dedicate all'infanzia, povertà, Piano Nazionale Infanzia, Garante dell'Infanzia, disparità regionali in materia di infanzia, scuola e abbandono scolastico, violenza e abusi all'infanzia, adozione e affido, giustizia minorile, bambini migranti e appartenenti a minoranze.

Il Comitato ONU ha rivolto numerosi apprezzamenti al lavoro delle ONG italiane e al contributo dato alla pre-Sessione e ha ringraziato la delegazione per le risposte puntuali ed efficaci che ha fornito loro nel corso dell'incontro e che hanno riguardato principalmente le seguenti questioni: i compiti e il coordinamento tra gli Enti che si occupano di programmare ed attuare a livello nazionale le politiche per l'infanzia in Italia; il Coordinamento tra questi Enti e le Regioni e il coordinamento tra Regioni stesse sulle tematiche relative all'infanzia; esempi di buone prassi regionali in materia di infanzia e adolescenza; l'impatto del decentramento attuato dalla riforma costituzionale del 2001; la mancata definizione dei LIVEAS e la conseguente discriminazione che ne deriva in termini di garanzia delle medesime opportunità per l'infanzia; le motivazioni del ritardo nell'approvazione dell'ultimo Piano Nazionale Infanzia; l'impatto della crisi economica sulle condizioni dell'infanzia in Italia; la diminuzione delle risorse economiche destinate all'infanzia; il punto della situazione sul disegno di legge istitutivo del Garante Nazionale dei diritti dell'infanzia e sull'istituzione dei Garanti regionali; le adozioni nazionali ed internazionali e i criteri su cui si basa l'accreditamento degli Enti per lo svolgimento delle procedure di adozione internazionale; il diritto del minore adottato a chiedere informazioni relative alle proprie origini; la possibilità della madre di non riconoscere il proprio bambino alla nascita ed il diritto al parto in anonimato; la condizione di minori migranti, minori rifugiati e richiedenti asilo, minori stranieri non accompagnati in Italia; la condizione minoranze in Italia e bambini Rom; l'accesso dei minori stranieri alle misure alternative alla detenzione e sistema della giustizia minorile; i bambini con disabilità e le procedure di monitoraggio degli abusi sull'infanzia; gli esempi di progetti congiunti tra le ONG ed il Governo; le motivazioni della fatica dell'affermazione del principio di partecipazione di bambini e ragazzi all'interno del contesto italiano.