12 maggio 2011 - Si è inaugurata a Luanda lo scorso sabato 7 maggio la Casa Famiglia S. Zeferino Namucurà, ristrutturata grazie al progetto “Rafforzamento della Rete di Protezione Sociale dei Bambini e Adolescenti più Vulnerabili e Marginalizzati di Luanda”, co-finanziato dall’ Unione Europea.
La casa, situata in uno dei quartieri più poveri di Luanda, chiamato Boa Vista, accoglie al momento 11 ex ragazzi di strada, impegnati nel loro cammino di recupero e reinserimento nella società.
L’inaugurazione, svoltasi in un clima accogliente e familiare, ha visto la partecipazione di una quarantina tra ragazzi di strada accolti negli altri centri salesiani della città, volontari VIS e altri volontari salesiani, educatori e rappresentanti delle istituzioni locali.
La giornata si è aperta con una immancabile sfida calcistica, seguita dall’illustrazione dei miglioramenti apportati alla casa da parte di due ragazzi lì accolti: Nelson (12 anni) e Bernardo (13 anni). L’inno di speranza sul loro futuro, cantato dai giovani, ha lasciato poi spazio alla testimonianza commovente di Dina, “mamma” di casa. Le sue parole, cariche delle emozioni vissute in tanti anni di servizio agli “ultimi”, risuonano come un monito per la comunità intera: “Un figlio non viene dalla strada o dalla spazzatura, ma nasce nel ventre materno”.
Dopo la consegna della targa ai genitori della famiglia, P. Marcelo Ciavatti, direttore della comunità di Lixeira, ha dato la benedizione alla casa e ad ognuno dei presenti sottolineando come “non sono le pareti che costruiscono una famiglia, ma la fede, la speranza e l’amore”.
La mattinata di festa si è poi conclusa con un succulento “arroz e caldeirada” per tutti, tra chiacchiere e sorrisi.
Questi progetto è stato sostenuto dalla campagna VIS “L’africa non gioca!”
fonte: Staff Vis Angola