03 gennaio 2011 - A seguito di diverse visite nelle aree limitrofe alla città di Quettà, è emerso che molte famiglie vivono ancora in situazioni drammatiche, isolate e senza la propria abitazione.
Don Pietro Zago, missionario Salesiano Italiano, direttore del Centro Don Bosco di Quetta, ha attivato i primi interventi nonostante le enormi difficoltà causate dal lungo viaggio (su strade sconnesse ed allagate) necessario per raggiungere queste famiglie.
Vi riportiamo la sua testimonianza:
"Da due settimane siamo impegnati in un secondo progetto: raggiungere famiglie isolate che vivono su alture vicino alla loro abitazione ancora sommersa dall’ acqua. Con camion che hanno viaggiato da 7 a 9 ore con scorta militare abbiamo già distribuito cibo per un mese a 200 famiglie in Multan (480 km) e 300 famiglie in Daira Murad Jamali 350 km.
E’ indescrivibile la situazione che abbiamo trovato in questi campi! Specialmente a Daira Murad Jamali e Jaffraabad. La prossima settimana ritorneremo con tre camion a Daira che è la più vicina e poi in Gennaio dovremmo affrontare un viaggio di 450 km, per raggiungere le zone vicino a Multan dove fortunatamente c’è una parrocchia cattolica con un parroco Austriaco che organizza la distribuzione.
Noi prevediamo che per i prossimi tre mesi saremo ancora nella prima fase di “emergenza”. E’ vero che il governo, tramite i militari, ha organizzato accampamenti con tende e latrine separate, ma il problema “cibo e acqua potabile” rimane ed è il problema più grave. Per di più è iniziato il freddo invernale che scende a 4-5 gradi sotto zero di notte.
A causa del cambio di clima, nelle ultime spedizioni abbiamo aggiunto al cibo per un mese anche materassini e coperte. Quindi la spesa totale per famiglia è aumentata."