22 ottobre 2010 - "La Legge Finanziaria 2011 conferma ancora una volta il totale disinteresse del Governo per la Cooperazione allo Sviluppo e l'esplicita volontà di non rispettare gli impegni internazionali in materia di lotta alla povertà" dichiara Maria Egizia Petroccione, Coordinatrice del CINI, Coordinamento Italiano Network Internazionali.
Sulla legge 49/87 sono ufficialmente disponibili 179 milioni di euro nel 2011, ma al netto di impegni pregressi e delle spese di gestione del Ministero degli Affari Esteri si scende sotto i 100 milioni di euro.
A fronte delle già scarsissime disponibilità dello scorso anno, siamo in presenza di una ulteriore riduzione del 45%. Rispetto a quanto approvato in gennaio, sono stati tagliati altri 30 milioni di euro: la manovra d'inizio estate tagliava circa 20 milioni di euro (il taglio lineare del 10% a tutte le amministrazioni), poi la legge di bilancio 2011 elaborata internamente al Ministero Affari Esteri (MAE) ha proposto un'ulteriore riduzione di 10 milioni di euro. Rispetto al 2010, il bilancio complessivo del MAE si contrae di 185 milioni di euro - il 79% dei tagli è stato fatto ricadere sulla Cooperazione allo Sviluppo. Il drastico taglio è avvenuto nonostante nel mese di giugno fosse stato accolto un Ordine del Giorno, presentato alla Camera dei Deputati, che impegnava il governo a preservare la Cooperazione.
La legge 49/87 non ha mai raggiunto livelli così bassi - valutati in termini nominali - neppure negli anni dei sacrifici di tutti per entrare nell'euro. Il livello di Aiuto pubblico allo Sviluppo (APS) attuale è solo il 61% di quel valore del 1996.
La Tabella A del MAE dispone solo di 7,5 milioni di euro, ma tra le spese cui contribuire manca qualsiasi riferimento alla Cooperazione allo Sviluppo, come ad esempio il pagamento delle rate per la Convenzione di Londra. La Tabella B del Ministero dell'Economia e delle Finanze, necessaria per avviare l'iter di pagamento dei contributi a Banche e Fondi di Sviluppo, è desolatamente vuota.