13 ottobre 2010 - L'alto tasso di deforestazione, il degrado e la perdita di foreste primarie minacciano la biodiversità di questo fondamentale patrimonio 'verde'. Tuttavia in molti Paesi, grazie all'istituzione di aree protette, continua il trend positivo di conservazione della diversità biologica. E' una delle conclusioni del rapporto Fao Global Forest Resources Assessment 2010 (Valutazione delle Risorse Forestali Mondiali 2010) lo studio più attendibile ed esaustivo finora realizzato sullo stato delle risorse forestali del pianeta.
Il rapporto è stato pubblicato lo scorso 4 ottobre, in occasione dell'apertura dei lavori della Commissione Foreste della Fao e della 'Settimana mondiale delle foreste', a Roma. A livello globale, tra il 2000 e il 2010 ogni anno sono stati convertiti ad altro uso (incluso quello agricolo) o sono andati perduti per cause naturali, circa 13 milioni di ettari di foreste, un calo rispetto ai 16 milioni degli anni Novanta, rende noto il rapporto. Oltre un terzo di tutte le foreste sono classificate come 'primarie', vale a dire senza segni visibili di intervento umano. Le foreste primarie, in particolare quelle umide tropicali, preservano alcuni degli ecosistemi più vari e ricchi di specie al mondo, e rappresentano il 36 per cento (1,4 miliardi di ettari) dell'area forestale mondiale, ma nel corso dell'ultimo decennio sono diminuite di oltre 40 milioni di ettari, vale a dire dello 0,4 per cento l'anno. Questo non significa necessariamente che queste foreste siano scomparse. In molti casi sono state riclassificate perché soggette a disboscamento selettivo, o se vi sono stati altri interventi umani durante il periodo coperto dal rapporto.
La Fao sottolinea che le foreste dove vi sono stati interventi dell'uomo possono ancora svolgere un importante ruolo dal punto di vista della biodiversità, contribuire alla protezione dell'ambiente e fornire mezzi di sussistenza, a condizione pero' che vengano gestite in modo "consapevole e sostenibile". Il Sud America e' la regione che ha registrato la maggiore perdita di foresta primaria, seguito dall'Africa e dall'Asia.
(Fonte: FAO)