Messaggio del Gruppo sulle Migrazioni Globali

1 ottobre 2010 - I Responsabili del Gruppo sulle Migrazioni Globali, riuniti a Ginevra il 30 settembre, hanno adottato una dichiarazione in merito alle azioni che gli Stati dovrebbero intraprendere per tutelare il rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati.

 

"Il Gruppo sulle Migrazioni Globali (GMG) è profondamente turbato circa i diritti umani dei migranti internazionali in situazione irregolare nel mondo. Sebbene non sia noto il numero dei migranti senza un adeguato status giuridico nei paesi di transito o di accoglienza non sia noto, essi sono stimati in decine di milioni in tutto il mondo.

I migranti in situazioni irregolari sono più esposti ad affrontare discriminazione, esclusione, sfruttamento e abuso in tutte le fasi del processo migratorio. Essi si trovano spesso a dover fronteggiare detenzione prolungata o maltrattamenti, in alcuni casi la riduzione in schiavitù, lo stupro o addirittura l'omicidio. Essi sono più propensi ad essere bersaglio di xenofobi e razzisti, vittime di datori di lavoro senza scrupoli e predatori sessuali, e possono facilmente cadere preda di trafficanti criminali e contrabbandieri. Resi vulnerabili dalla loro situazione irregolare, questi uomini, donne e bambini sono spesso impauriti o non in grado di cercare protezione e soccorso da parte delle autorità dei paesi di origine, di transito o di destinazione.

I bambini, soprattutto quelli rimasti soli, sono particolarmente a rischio. Inoltre, questi possono essere banditi dalle aule o privati dell'accesso ai loro diritti fondamentali, anche se i genitori lavorano e contribuiscono alle economie dei paesi di accoglienza, concorrendo così ad elevare il tenore di vita e di sviluppo umano per quelle società.
Ai migranti in situazione irregolare sono spesso negate perfino le basilari tutele sul lavoro, le garanzie di un giusto processo, la sicurezza personale e l'assistenza sanitaria.

Le donne migranti in queste situazioni vivono nel rischio di sfruttamento sessuale, trasmissione del virus HIV, vivono le discriminazioni multiple e le sfide specifiche in materia di accesso al lavoro e ai servizi sanitari, compresa l'assistenza sanitaria riproduttiva.
Le persone che lasciano i propri Paesi, perché le loro vite e la loro libertà sono a rischio, sono obbligate a trasferirsi in maniera irregolare, e trovano sempre più difficoltà nel cercare e ottenere lo status di rifugiato.
Troppo spesso, gli Stati hanno affrontato la migrazione irregolare unicamente attraverso la lente della sovranità, della sicurezza delle frontiere o dell'applicazione della legge, a volte guidata da ostili circoli nazionali.
Sebbene gli Stati abbiano il legittimo interesse a difendere le frontiere, e a esercitare il controllo sull'immigrazione, tali preoccupazioni non possono, e anzi, come questione internazionale, non devono prevaricare gli obblighi dello Stato di rispettare i diritti di tutte le persone sanciti a livello internazionale, di proteggere tali diritti contro gli abusi, e di soddisfare i diritti necessari al fine di garantire una vita di dignità e sicurezza.

I diritti fondamentali di tutti gli individui, a prescindere dal loro status di migrazione, includono:
• Il diritto a vita, libertà e sicurezza della persona e ad essere liberi da detenzione o arresto arbitrario, e il diritto di chiedere e godere di asilo in caso di persecuzione;
• Il diritto di essere liberi da discriminazioni basate su razza, sesso, lingua, religione, origine nazionale o sociale, o altro status;
• Il diritto di essere tutelati contro abuso e sfruttamento, di essere liberi dalla schiavitù e dalla servitù involontaria, dalla tortura e da trattamenti o punizioni crudeli, inumani o umilianti;
• Il diritto a un processo equo e ad un risarcimento legale;
• Il diritto alla protezione dei diritti economici, sociali e culturali, compresi il diritto alla salute, ad un adeguato standard di vita, alla sicurezza sociale, ad un alloggio adeguato , all' istruzione e a condizioni di lavoro giuste e soddisfacenti;
• Altri diritti umani garantiti dagli strumenti dei diritti umani internazionali, che includono il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e culturali, la Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti di Tutti i Lavoratori Migranti e i Membri delle Loro Famiglie, la Convenzione Internazionale sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale, la Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne, la Convenzione sui Diritti del Bambino, le convenzioni ILO sulla migrazione della forza lavoro, la Convenzione Relativa allo Status dei Rifugiati, e altre a cui lo Stato prende parte e che sono regolate dal diritto internazionale consuetudinario.

Proteggere questi diritti non e` solo un obbligo giuridico; riguarda anche l' interesse pubblico ed e` legato intrinsecamente allo sviluppo umano.
Il GMG invita gli Stati a riconsiderare la situazione dei migranti in condizioni irregolari all'interno dei loro territori e a lavorare per assicurare che le loro leggi e regolamenti siano conformi e promuovano la realizzazione degli standard e delle garanzie derivanti dall' applicazione dei diritti umani internazionali in tutte le fasi del processo migratorio. Il GMG riconosce le difficolta` che molti Paesi affrontano, ed è pronto a continuare a supportarli nei loro sforzi per assicurare l'effettiva attuazione di una legislazione appropriata.
Il GMG fa inoltre appello a Stati, società civile, settore privato, media e comunità ospitanti per affrontare l'aspetto della domanda di traffico e sfruttamento, per lavorare attivamente nel combattere xenofobia, razzismo e incitamento alla discriminazione nelle politiche nazionali e nel dibattito pubblico, per proteggere tutti i migranti, così come per promuovere attivamente quelle società tolleranti in cui ogni persona possa godere dei propri diritti umani, indipendentemente dallo status migratorio.

Il GMG continua a lavorare con Stati, società civile e partner sociali per affrontare gli ostacoli incontrati da tutti i migranti internazionali, compresi quelli in condizioni di irregolarità, perchè possano effettivamente godere dei loro diritti umani. In aggiunta, il GMG continuerà a sostenere gli sforzi rivolti per affrontare le cause primarie della migrazione irregolare attraverso, tra l'altro, la promozione dello sviluppo economico e sociale per ridurre le pressioni generate dalla migrazione e l' espansione di canali per la migrazione regolare.

Inoltre, il GMG continuerà a sostenere la prevenzione, la cooperazione e le misure di protezione rispetto al traffico e al contrabbando degli esseri umani.
La situazione di irregolarità nella quale i migranti internazionali possono trovarsi non dovrebbe privarli nè della loro umanità ne` tantomeno dei loro diritti. Come asserisce la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: "tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignita` e diritti"."