17 settembre 2010 - L'Italia si è attestata anche nel 2009 tra i cinque maggiori fornitori internazionali di armamenti convenzionali e le sue esportazioni sono state dirette principalmente ai Paesi in via di Sviluppo.
Lo si apprende dal rapporto "Conventional Arms Transfers to Developing Nations 2002-2009" consegnato al Congresso degli Stati Uniti d'America. I contratti siglati dalle ditte italiane ammontano infatti nel 2009 - secondo il rapporto - a 2,7 miliardi di dollari dei quali ben 2,4 miliardi (cioè quasi il 90%) sono stati stipulati con nazioni in via di sviluppo: una cifra, quest'ultima, mai raggiunta negli ultimi otto anni che il rapporto prende in esame a dimostrazione del fatto che le esportazioni italiane di armamenti sono sempre più rivolte verso i Paesi del Sud del mondo.
Il rapporto predisposto annualmente dal Congressional Research Service (CRS), l'ufficio studi della Library of Congress, la Biblioteca del Congresso, fornisce ai parlamentari degli Stati Uniti i "dati ufficiali e non secretati" sul commercio internazionale di armamenti convenzionali dedicando una specifica attenzione proprio ai trasferimenti ai Paesi in via di sviluppo: sotto questa denominazione vengono compresi tutti i Paesi del mondo tranne gli Stati Uniti, il Canada, tutte le nazioni europee (incluse Russia e Turchia), l'Australia, il Giappone e la Nuova Zelanda.
Nonostante un certo decremento di ordinativi dovuto alla recessione internazionale "i Paesi in via di sviluppo continuano ad essere il principale destinatario delle esportazioni di armamenti da parte dei paesi produttori". I contratti stipulati nel 2009 dalle nazioni in via di sviluppo hanno superato i 45,1 miliardi di dollari (avevano raggiunto i 48,8 miliardi di dollari nel 2008) e rappresentano il 78,4% del commercio internazionale di armamenti che - sempre nel 2009 - si è posizionato sui 57,5 miliardi di dollari, in calo del 8,5% rispetto al 2008 quando aveva superato i 62,8 miliardi di dollari .
In calo - ma il dato va valutato con attenzione - risultano le esportazioni di armamenti dell'Italia. I contratti rilasciati nel 2009 dal nostro paese ammontano a 2,7 miliardi di dollari in netta flessione rispetto alla cifra record di quasi 3,8 miliardi di dollari del 2008. Ciononostante rappresentano la seconda miglior performance degli ultimi otto anni esaminati dal rapporti statunitense e, soprattutto, confermano un tendenziale trend di crescita rispetto ai 494 milioni di dollari del 2002. Si tratta di contratti che - come già detto - posizionano l'Italia al quinto posto tra i principali esportatori mondiali di armamenti davanti a Israele (2,1 miliardi di dollari), Cina (1,7 miliardi) e al Regno Unito (1,5 miliardi) portando l'Italia a rilevare una quota del 4,7% del commercio internazionale di sistemi militari. Destinatari di questi contratti sono per quasi l'89% le nazioni in via di sviluppo.
(Fonte: Unimondo.org)