Elezioni presidenziali - Burundi in bilico tra futuro e passato
30 giugno 2010 - In Burundi si sono tenute lunedì 28 giugno 2010 le elezioni presidenziali, una delle tape della serie elettorale, che è iniziata in maggio con le elezioni comunali e che si concluderà in settembre con le provinciali. Queste elezioni che in teoria dovrebbero sancire la democratizzazione del paese dopo più di un decennio di guerra civile, ha nuovamente messo in forse la stabilità del Paese.
I partiti dell'opposizione hanno parlato di scandalosi brogli elettorali ed hanno chiesto ai propri sostenitori di astenersi per protesta dalle elezioni. Infatti l'opposizione si è ritirata dal confronto elettorale cercando anche di boicottare le elezioni presidenziali. Alla luce di questo alla popolazione restava da votare solamente per l'attuale presidente Pierre Nkurunziza.
Ci sono stati episodi di violenza e il portavoce della polizia afferma che tra l'11 e il 17 giugno ci sono stati 35 attentati. Nelle precedenti settimane, almeno altri sei. Non è però in grado di riferire il conteggio effettivo dei morti e dei feriti. Gli attentati hanno lo scopo di spaventare la popolazione, in modo che nessuno si arrischiasse a recarsi alle urne per le elezioni.
Per gli attentati è ritenuto responsabile il Fronte Nazionale di Liberazione (FNL), la formazione guerrigliera più radicale degli Hutu burundesi, gruppo ribelle che ha deposto le armi non prima dello scorso anno. Alle comunali ha ottenuto il 14% delle preferenze divenendo così la seconda forza per numero di elettori, segno che per una parte della popolazione la violenza rappresenta ancora una delle opzioni possibili.
Si spera che non si ripeta di nuovo la tremenda era della guerra civile.