Amnesty presenta il Rapporto sui diritti umani

28 maggio 2010 - Il rapporto annuale di Amnesty International sui diritti umani accusa l'Italia di aver messo a repentaglio la vita dei migranti con la politica dei "respingimenti"."L'Italia è certamente il paese europeo che ha salvato più persone in mare" contesta il ministro degli Esteri Franco Frattini da Caracas. "È un rapporto indegno, che respingo al mittente - continua Frattini - Amnesty ha fatto sempre la sua parte, ma i nostri dati sono molto chiari". Per questo, secondo il titolare della Farnesina, questo rapporto è "indegno per il lavoro dei nostri uomini e delle nostre donne delle forze di polizia che ogni giorno salvano le persone, tutto il contrario di quello che dice Amnesty".

Le parole del ministro seguono la presentazione da parte di Amnesty International del rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Un'analisi globale in cui l'Italia spicca come "un Paese pieno di lacune", che ha ricevuto circa 90 raccomandazioni per la violazione dei diritti degli immigrati, dei rifugiati e dei richiedenti asilo. "Gli sforzi delle autorità per controllare l'immigrazione hanno messo a repentaglio i diritti di migranti e richiedenti asilo", si legge nel rapporto, che ricorda come a gennaio il gruppo di lavoro della Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria abbia criticato il nostro paese per i centri di identificazione ed espulsione.

"È in vigore il reato di clandestinità - spiega Giusy D'Alonzo, che per l'organizzazione ha analizzato il caso Italia - che allontana l'immigrato dalle istituzioni al punto che se è testimone o subisce un reato, non può denunciarlo. C'è una politica di respingimenti come quella con la Libia, che non tiene conto della questione dei diritti umani. Sono anni che solleviamo l'attenzione sui rapporti diplomatici fra Italia e Libia. Nulla si sa delle 800 persone che sono state riconsegnate alla Libia". Inoltre, sottolinea il rapporto Amnesty, "i governi italiano e maltese, in disaccordo sui rispettivi obblighi di condurre operazioni di salvataggio in mare, hanno lasciato i migranti per giorni senza acqua e cibo, ponendo a grave rischio le loro vite".

(Fonte: www.repubblica.it)