La notte del 27 febbraio il Cile è stato colpito da una violenta scossa di terremoto di magnitudo 8,8 della scala Richter con epicentro vicino a Concepcion.
Come se non bastasse una nuova scossa di terremoto di magnitudo 6.2 della scala Richter ha colpito di nuovo nella notte scorsa sempre la stessa area.
Secondo il bilancio fatto dal Ministro degli Interni cileno il numero delle vittime del disastroso terremoto che ha colpito il paese sudamericano è salito a 700 e il bilancio è ancora provvisorio. Ancora incerto anche il numero dei dispersi.
Concepcion è la città più colpita, la sua Università completamente incendiata, le case distrutte e inoltre sono stati segnalati saccheggi in negozi e supermercati per cui molti degli abitanti della città hanno dormito fuori casa per paura delle scosse, ma senza allontanarsene per timore di furti.
Interi edifici sono crollati anche nella capitale Santiago, dove il bilancio delle vittime è salito a 214 morti.
Nel frattempo le onde anomale attese a causa del terremoto, sulle coste del Pacifico hanno perso potenza ed è rientrato l'allarme tsunami. Le isole Hawaii sono salve. In Giappone e in Russia le onde anomale sono state contenute.
Il Presidente cileno ha dichiarato lo stato di catastrofe naturale. Esistono seri problemi di comunicazione con la zona dell'epicentro del terremoto. La scossa di terremoto ha danneggiato almeno 1,5 milioni di case in tutto il Cile, un terzo delle quali in modo grave. Al momento, l’anno scolastico è stato rinviato al prossimo 8 marzo.
Nonostante l’elevata intensità del terremoto, i salesiani locali hanno registrato solo danni alle strutture e nessuna vittima secondo la conferma arrivata da don Leonardo Santibañez, Ispettore dei Salesiani del Cile.
Tre sono le opere salesiane in difficoltà aggravate dall'impossibilità di comunicare: il collegio e la Chiesa pubblica di Talca sono stati danneggiati, a Lynares è crollata la Chiesa parrocchiale e il collegio di Conception ha subito danni.