Si é aperta ieri la prima sessione di esame del rapporto del governo italiano presso la UPR (Universal Periodic Review) del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite.
La riforma delle Nazioni Unite per i diritti umani ha istituito nel 2008, nell'ambito delle prerogative del nuovo Consiglio ONU per i diritti umani a Ginevra, l'Universal Periodic Review (UPR) una nuova procedura di monitoraggio dei diritti umani che ha per obiettivo la valutazione periodica (ogni 4 anni) dei progressi compiuti da ciascuno dei 192 Paesi delle Nazioni Unite, indipendentemente dalla ratifica dei trattati e anche in base agli impegni assunti a livello politico (voluntary pledges).
Ieri una delegazione di 24 funzionari ministeraili guidata dal Viceministro degli
affari esteri Vincenzo Scotti ha presentato il rapporto sulla attuazione
degli obblighi internazionali in materia di diritti umani da parte del
governo Italiano e poi risposto durante una sessione di 3 ore a domande,
questioni e raccomandazioni dei Paesi membri del Consiglio diritti umani.
Circa 64 paesi hanno chiesto di poter prendere la parola sull'Italia ma solo poco più della metà vi sono riusciti per limiti di tempo. Ben 25 paesi hanno sollevato la questione della mancanza in Italia di una istituzione nazionale indipendente in applicazione della risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite n. 48/134 del 20 dicembre 1993 e dei cosiddetti Principi di Parigi (indipendenza, effettività, autorevolezza). Questa è stata la prima questione cui la delegazione governativa italiana ha dovuto rispondere.
Per la società civile italiana sono presenti una delegazione ong coordinata da Carola Carazzone del VIS, portavoce comitato per la promozione e protezione dei diritti umani.
Nel merito: Barbara Terenzi, Fondazione Lelio Basso Sezione Internazionale, coordinatrice del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, Carola Carazzone, responsabile dell'Ufficio diritti umani del VIS, portavoce del Comitato per la promozione e protezione diritti umani, Arianna Sauli, coordinatrice del Gruppo di lavoro sulla CRC e responsabile dell'Area Diritti di Save the Children, Maria Grazia Caputo, Human Rights Office Permanent Delegate of Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice e VIDES.
Queste associazioni sono membri del Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani - una rete di 79 associazioni e organizzazioni non governative italiane che operano nel settore dei diritti umani favorendone la loro promozione - un Comitato costituito nel 2002 con l'obiettivo di promuovere e sostenere il processo legislativo italiano per la creazione in Italia di una"Istituzione nazionale indipendente per i diritti umani", in linea con gli standard promossi dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Ormai da anni infatti, il Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani lavora al fianco della società civile italiana richiamando l'attenzione sull'inottemperanza politica della Risoluzione 48/134.
"La presenza della rappresentanza del Comitato per la protezione e promozione dei diritti umani a questo importante appuntamento ribadisce l'impegno della società civile alla partecipazione attiva, al dialogo ed alla diffusione nostro Paese di una cultura dei diritti umani - ha dichiarato Carola Carazzone, responsabile dell'Ufficio diritti umani del VIS, portavoce del Comitato per la promozione e protezione diritti umani.
Giovedì 11 febbraio saranno rese le prime conclusioni delle Nazioni Unite in previsione della prossima sessione plenaria del Consiglio Diritti Umani, il prossimo giugno, a cui il nostro Governo sarà chiamato a rispondere alle indicazioni internazionali.