Si stanno mobilitando in tanti e da qualsiasi dove per aiutare la popolazione di Haiti, il cui numero di feriti, dispersi e morti aumenta in modo spaventoso, ora dopo ora. Una raccolta fondi è stata avviata dalla Procura salesiana di New Rochelle, che coordina tutte le operazioni e gli aiuti delle ONG e delle Procure salesiane, per l'acquisto di kit d'emergenza, generi alimentari e acqua potabile, tende, vestiti, medicinali.
Intanto è stato costituito dall'Ispettoria delle Antille a Santo Domingo il primo team in partenza per Haiti, per valutare i bisogni e prestare aiuto alle operazioni di soccorso. Ne fanno parte il sig. Alberto Rodriguez, Economo ispettoriale e il sig. Franklin Ortega, direttore dell'Ufficio di Sviluppo. Il team sarebbe dovuto partire già alle 2 del pomeriggio di ieri con un elicottero commerciale, ma a causa della chiusura dello spazio aereo haitiano al traffico commerciale la partenza è stata riprogrammata per la prima mattina di oggi: viaggio in jeep 4X4 dalla località di Barahona insieme al Console Generale Haitiano.
Da Miami è predisposto invece l'invio via aerea di 3 telefoni satellitari a ricarica solare che permetteranno i primi collegamenti fondamentali per l'organizzazione e il coordinamento dei soccorsi salesiani. Sulla base del piano di voli in partenza dalla capitale della Florida l'arrivo a Santo Domingo sarà possibile dal prossimo 19 gennaio per l'immediato trasferimento ad Haiti.
È inoltre pronto a New York un container di riso fortificato che sarà inviato non appena possibile, in attesa che l'attracco a Port-Au-Prince, attualmente permesso solo a navi militari, sia aperto alle imbarcazioni civili.
La Missione Salesiana ad Haiti, che offriva scuole e servizi per oltre 25.000 bambini poveri haitiani, con un sistema di educazione, accoglienza e alimentazione, è in attesa della ricostruzione per poter riprendere il proprio lavoro in aiuto ai bambini di Port-au-Prince, che adesso sono tutti bambini di strada.