IL MURO DI BERLINO VENT’ANNI DOPO

E' stato festeggiato ieri il ventennale dalla caduta del muro di Berlino.

A nome delle quattro potenze alleate che si ripartirono Berlino dopo la Seconda Guerra Mondiale, erano presenti a Berlino i presidenti di Russia e Francia, Dmitri Medvedev e Nicolas Sarkozy, il premier britannico, Gordon Brown, e il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton. Ma anche i presidenti della Commissione dell'Unione Europea, Jose Manuel Durao Barroso e del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, insieme ai capi di Stato e di governo dei 27 paesi dell'Ue, tra i quali Silvio Berlusconi. Alle celebrazioni non sono mancate personalità come l'ex presidente sovietico Mickhail Gorbaciov e l'ex capo di Stato polacco, Nobel per la Pace, Lech Walesa. L'evento-clou è stato l'abbattimento della catena di pezzi giganti di domino, lunga un chilometro e mezzo, creata sull'antico tracciato dell'antico Muro di Berlino, e che è stato dipinto da artisti, scolari e studenti per ricordare la fine della divisione di Berlino, della Germania e dell'Europa. Contemporaneamente migliaia di persone hanno tentato di formare una catena umana lunga 33 chilometri sull'antica linea che divideva il settore sovietico della città - dai settori occidentali di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.

Le celebrazioni, ha spiegato la Merkel, «non sono soltanto per i tedeschi ma per l'intera Europa». Il Cancelliere sottolinea come «sia valsa la pena di lottare per questo» e si rivolge all'ultimo presidente sovietico, ringraziandolo «per aver reso questo possibile»: «Noi sapevamo che qualcosa stava succedendo in Urss e sapevamo che doveva succedere» in Unione Sovietica perché succedesse anche da noi. E Gorbaciov ha avuto il «coraggio» di avviare questo processo. «Grazie e grazie per essere qui oggi», conclude. L'ex segretario generale del Partito comunista dell'Urss ha dichiarato, dal canto suo, che non si aspettava una caduta del muro prima della fine del secolo scorso. «La storia è la causa della divisione della Germania e sarà la storia a porvi rimedio» ha raccontato Gorbaciov di aver detto nei suoi incontri con Helmut Kohl, all'epoca cancelliere tedesco, quando si parlava di come superare la divisione della Germania. «Però pensavo che sarebbe successo nel ventunesimo secolo, mentre la riunificazione è avvenuta molto prima» ha ammesso Gorbaciov.

Le celebrazioni sono iniziate con una messa ecumenica nella chiesa di Gethsemane, alla quale hanno assistito tra gli altri il presidente Horst Kohler e la stessa Merkel. Il capo dello Stato e il capo del governo hanno reso omaggio alle forze dell'opposizione che, nella Germania dell'Est, furono le protagoniste della rivoluzione pacifica dell'estate e dell'autunno del 1989 e che portò alla fine della divisione tedesca. Situata nel quartiere berlinese orientale di Prenzlauer Berg, la chiesa di Gethsemane fu teatro, nelle settimane precedenti alla caduta del muro, delle riunioni della dissidenza e dell'opposizione nella parte orientale della capitale tedesca. Poco dopo, il sindaco-governatore di Berlino, Klaus Wowereit, ha visitato la cappella della Riconciliazione, non lontano dall'antica postazione di frontiera della Bernauer Strasse, dove sono state accese decine di candele in memoria di quelli che persero la vita nel tentativo di attraversare il Muro per scappare in Occidente. Gli eventi per commemorare il ventesimo anniversario sono culminati in serata con una Festa della Libertà dinanzi alla Porta di Brandeburgo con capi di Stato e di governo di tutto il mondo. L'ex leader di Solidarnosc Lech Walesa, che in Polonia fu il grande precursore della caduta dei sistemi comunisti, ha dato infine la spinta al primo pezzo del gigantesco domino da 1000 pezzi disposto lungo il tracciato su cui passava il muro di Berlino. Uno dopo l'altro, i pezzi del domino (grandi parallelepipedi di polistirolo alti 2,5 m decorati con disegni pop fatti da giovani di tutto il mondo) sono caduti a terra, simboleggiando il crollo del muro ma anche dei regimi dell'ex Patto di Varsavia.

(Fonte: Corriere online, 9 novembre 2009)