Il 10 novembre si terrà a Roma un briefing per la stampa convocato dall'Ifad (International fund for agricultural development) in vista della Conferenza dell'Onu sui Cambiamenti climatici di Copenhagen. L'Ifad da molto tempo lavora al fianco dei piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo per aiutarli a sopravvivere ai cambiamenti del clima, che da sempre incidono sulle loro vite, sulla possibilità di coltivare i campi e di sfamare le proprie famiglie e le comunità.
In vari Paesi, in particolare quelli del continente africano, l'Ifad ha supportato la costruzione di mercati coperti, adatti a resistere a venti e piogge violente, così da garantire l'approvvigionamento di generi alimentari alla popolazione anche quando colpita da fenomeni come i cicloni; ha inoltre aiutato i piccoli agricoltori a diversificare le loro attività, di fronte a lunghi periodi di siccità e alla conseguente impossibilità di coltivare i campi.
Ora l'Ifad sta anche lavorando al fianco dei piccoli agricoltori per sostenerli nel ridurre le emissioni di carbonio derivanti dall'attività agricola che contribuiscono a deteriorare il clima. Il messaggio dell'Ifad a Copenaghen andrà proprio in questa direzione: discutendo dei cambiamenti climatici è fondamentale sostenere i 500 milioni di piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo che sfamano un terzo dell'umanità. Un gruppo così consistente e significativo non può essere ignorato.