E' stato presentato il rapporto 2009 del World Economic Forum sullo stato di attuazione delle "pari opportunità" nel mondo.
L'Italia scende dalla 67esima alla 72esima posizione, terz'ultima in Europa, superata da Vietnam, Romania e Paraguay.
A spingere l'Italia nella retroguardia è soprattutto l'indice di «partecipazione e opportunità nell'economia» (96esimo posto). Forte disuguaglianza rispetto agli uomini nei salari (116esimo posto), nel reddito da lavoro (91esimo) e nella partecipazione alla forza lavoro (88esimo).
Solo il 52% delle donne fanno parte della popolazione attiva contro il 75% degli uomini e il reddito medio delle donne è la metà rispetto a quello degli uomini, 19.168 dollari l'anno contro 38.878. Vanno molto meglio le aree di «potere politico» (45esimo, grazie alle donne che siedono in Parlamento e al governo) e «scuola e istruzione» (46esimo posto), meno bene di quanto ci si potrebbe aspettare il settore «salute e attesa di vita» (88esimo posto).
Tra gli altri dati evidenziati la differenza nella disoccupazione tra donne (7,87%) e uomini (4,88%).
Rispetto al 2006, anno del primo rapporto, il voto all'Italia è solo marginalmente migliorato: laddove 1 rappresenta la parità, la penisola è passata dallo 0,646% allo 0,68%, mentre i Paesi Scandinavi con l'Islanda in testa veleggiano sullo 0,82%. All'estremo opposto Pakistan, Chad e, ultimo, lo Yemen (0,46%).