Caritas in Veritate, questo il titolo dell'enciclica di Papa Benedetto XVI sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità, divulgata il 6 luglio. A oltre quarant'anni dalla pubblicazione della Populorum Progressio, il Papa offre una riflessione che prende spunto dall'attuale crisi mondiale per richiamare l'attenzione sulla necessità di rimettere al centro la dignità dell'uomo.
"Le forze tecniche in campo, le interrelazioni planetarie, gli effetti deleteri sull'economia reale di un'attività finanziaria mal utilizzata e per lo più speculativa, gli imponenti flussi migratori, spesso solo provocati e non poi adeguatamente gestiti, lo sfruttamento sregolato delle risorse della terra, ci inducono oggi a riflettere sulle misure necessarie per dare soluzione a problemi non solo nuovi rispetto a quelli affrontati dal Papa Paolo VI, ma anche, e soprattutto, di impatto decisivo per il bene presente e futuro dell'umanità.
La complessità e gravità dell'attuale situazione economica giustamente ci preoccupa, ma dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta dei valori di fondo su cui costruire il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative. La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità"(21)
La promozione ed il perseguimento dello sviluppo umano integrale implicano una riflessione su alcune problematiche legate al nostro tempo, come quella ambientale ed in particolare dello sfruttamento energetico - "L'accaparramento delle risorse energetiche non rinnovabili da parte di alcuni Stati, gruppi di potere e imprese costituisce, infatti, un grave impedimento per lo sviluppo dei Paesi poveri" (49) - ; quella della responsabilità sociale delle imprese (45); quella di un riconoscimento dei diritti che non può essere svincolato da una "condivisione dei doveri reciproci" (43).
E' solo attraverso il recupero di questa condivisione dei doveri reciproci tra tutte le persone e tutti i popoli che compongono "l'unica comunità della famiglia umana", che sarà possibile puntare ad uno sviluppo "di tutto l'uomo e di tutti gli uomini".
"La transizione insita nel processo di globalizzazione" - infatti - "presenta grandi difficoltà e pericoli che potranno essere superati solo se si saprà prendere coscienza di quell'anima antropologica ed etica, che dal profondo sospinge la globalizzazione stessa verso traguardi di umanizzazione solidale" (42).
Versione integrale della Caritas in Veritate