Il quotidiano italiano "Libero" (oltre 200.000 copie di tiratura) ha aperto negli ultimi giorni una sottoscrizione per ristrutturare l'Istituto Don Bosco de L'Aquila.
L'iniziativa, che in pochi giorni ha raccolto 400 mila euro, mira a riparare principalmente l'oratorio. L'Istituto si trova nel centro storico della città, zona che in seguito alle scosse è stata interdetta alla popolazione per il rischio di crolli. I sopralluoghi finora eseguiti dagli esperti si sono concentrati nella zona periferica e non in quella centrale all`interno della cosiddetta "fascia rossa".
"Ringrazio i lettori di ‘Libero' per la sensibilità e l'interesse che hanno dimostrato nei confronti dei giovani", ha dichiarato ieri Don Giuseppe Masili, direttore dell'opera salesiana de L'Aquila, in una intervista al quotidiano.
"Un ragazzo mi ha scritto una mail - prosegue don Masili - e mi diceva: ‘La cosa più importante è quella che ho conservato dentro di me. Esiste la possibilità di ricominciare'. È vero che questi giovani hanno perso tante cose, ma hanno l'opportunità di ripartire".
Alla domanda di Lucia Esposito, l'intervistatrice, su come vorrebbe che fosse il nuovo oratorio, don Masili ha risposto. "L'oratorio più che una struttura è una famiglia in cui i ragazzi si trovano a loro agio e compensa il malessere che alcuni di loro vivono a casa. Per un ragazzo è un luogo che gli appartiene e che lo aiuta a crescere. Fino al 5 aprile nel nostro oratorio venivano ragazzini e universitari. Ognuno poteva coltivare le sue passioni. Nel primo pomeriggio si tiravano fuori i libri e si facevano i compiti per l'indomani, poi c'erano gli allenamenti, le partite a calcio, a ping pong".
"Avevamo introdotto anche attività serali. I ragazzi delle medie si fermavano dopo le 17.30 e potevano vedere dei film che poi commentavamo insieme. Dopo cena, dalle 21 alle 23, toccava agli universitari. Si ritrovavano per affrontare temi diversi ogni sera. Mi piacerebbe che nel nuovo oratorio si rifacesse tutto questo. Ma vorrei anche che si utilizzassero meglio di prima le strutture all'aperto: un cortile dove, al di là delle attività sportive, i ragazzi possano incontrarsi in primavera fino all'autunno inoltrato".
(Fonte: ANS, pubblicato del 16/04/2009)