UsAid, l'agenzia Usa per lo sviluppo internazionale, e l'International water association (Iwa) hanno firmato un accordo durante il quinto Forum mondiale dell'acqua a Istanbul, in base al quale le due organizzazioni lavoreranno insieme per aumentare l'accesso all'acqua potabile e ai servizi sanitari in Medio Oriente e in Africa.
Nel mondo un miliardo e 400 milioni di persone del pianeta non hanno accesso all'acqua potabile. 800 milioni sono le persone che non hanno un rubinetto in casa e secondo le stime dell'OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) più di 200 milioni di bambini muoiono ogni anno per uso di acqua insalubre e per le cattive condizioni che ne derivano. Il rischio che nel 2025 - quando la popolazione supererà gli 8 miliardi di esseri umani - il numero della persone senza accesso all'acqua potabile aumenti a più di tre miliardi.
Negli ultimi cinquantanni anni la disponibilità d'acqua è diminuita di tre quarti in Africa e di due terzi in Asia. Molti paesi in Medio Oriente e in Africa stanno affrontando una crisi idrica e in queste regioni aride i rifornimenti del nuovo "oro blu" sono limitati mentre la domanda è in rapida crescita a seguito dell'aumento demografico, dello sviluppo dell'agricoltura, dell'incremento dell'urbanizzazione.
Partendo da questi concetti, UsAid e l'Iwa hanno messo a punto una strategia comune che permetterà il rafforzamento dei servizi pubblici idrici e delle associazioni di settore regionali sia in Africa che in Medio Oriente. L'agenzia Usa e quella internazionale proveranno a lavorare insieme per creare programmi regionali per i "leader del settore idrico" facilitando le partnership globali e regionali tra gli operatori dello "oro blu". Collaboreranno a sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema, pubblicando rapporti, studi e analisi.
L'acqua è un diritto non una merce. E' fondamentale sostenere la battaglia per il riconoscimento dell'acqua come diritto umano e costruire/diffondere una vera cultura pratica dell'acqua come bene comune.