Sono stati diffusi ieri, 24 marzo, da Amnesty International, i dati sulla pena di morte nel mondo, relativamente all'anno 2008. Secondo il rapporto, 2390 sono state le esecuzioni capitali tra il gennaio e il dicembre del 2008, mentre 8864 è il numero totale delle persone condannate a morte.
In base ai dati raccolti, è l'Asia il continente nel quale sono state eseguite più condanne e solo in Cina sono state messe a morte più persone di quanto non sia avvenuto nel resto del mondo del suo complesso. In Europa, invece, solo la Bielorussia ricorre ancora alla pena capitale. A tale proposito, Amnesty ha lanciato, in aggiunta al rapporto 2008, il documento"Ending executions in Europe: Towards abolition of the death penalty in Belarus" e un'azione on line per fermare le esecuzioni in Bielorussia.
I dati raccolti dall'organizzazione per i diritti umani mettono inoltre in luce che in alcuni paesi come l'Afghanistan, l'Arabia Saudita, l'Iran, l'Iraq, la Nigeria, il Sudan e lo Yemen le condanne a morte sono in alcuni casi state emesse al termine di processi iniqui. In altri casi, la pena di morte è stata inflitta in modo spesso sproporzionato a persone povere o appartenenti a minoranze etniche o religiose. Viene inoltre sottolineato il costante rischio che vengano messi a morte innocenti, come dimostrato dal rilascio di quattro prigionieri dai bracci della morte statunitensi. Molti prigionieri subiscono condizioni di detenzione particolarmente dure e sono sottoposti a forte stress psicologico.
Dal rapporto emerge che, se da un lato si riscontra una tendenza all'abolizione della pena di morte in molti paesi, tanto che solo 25 dei 59 paesi che ancora la mantengono hanno di fatto eseguito condanne nel 2008, dall'altro le condanne a morte continuano ad essere centinaia in tutto il mondo.
"La pena di morte è la punizione estrema. È crudele, inumana e degradante. Nel XXI secolo non dovrebbe esserci più posto per decapitazioni, sedie elettriche, impiccagioni, iniezioni letali, fucilazioni e lapidazioni", ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International, la quale ha proseguito affermando che la pena capitale "non è solo un atto ma un processo, consentito dalla legge, di terrore fisico e psicologico che culmina con un omicidio commesso dallo stato. A tutto questo deve essere posta fine".
Ulteriori informazioni sulla pena di morte nel 2008, tra cui i dati sulle condanne a morte e le esecuzioni, sul numero di paesi abolizionisti e mantenitori e sugli sviluppi dell'ultimo anno, sono disponibili sul sito di Amnesty International.